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ANCHE L’ORDINE NAZIONALE FORENSE PER UN SI’ A MISURE PRO ADR (Alternative Dispute Resolution)
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ANCHE L’ORDINE NAZIONALE FORENSE PER UN SI’ A MISURE PRO ADR (Alternative Dispute Resolution)
Al congresso nazionale forense che si terrà a Bologna il prossimo 13 novembre, si parlerà ancora della conciliazione come strumento valido di risoluzione delle controversie alternative alla giustizia ordinaria dei Tribunali.
Rapida e poco dispensiosa e quale mezzo indispensabile per comporre controversie che si costruiscono con la collaborazione evitando lo scontro tra le parti. Dunque, non più liti temerarie.
Pienamente d’accordo su quanto affermato da Grillo (Oua), favorevole alla conciliazione , “ la paralisi della giustizia civile paralizza anche noi avvocati” bisogna solo tenere più in conto l’attività difensiva anche nella conciliazione, continua Grillo.
Assicurare una giustizia rapida ed efficace è cosa fattibile solo attraverso l’istituto della conciliazione che, oltre ad essere risorse di lavoro per avvocati e neo laureati in materie giuridiche ed economiche, si estende, ancora più favorevolmente, nei confronti di avvocati, con più di 15 anni di iscrizione all’albo professionale. Questi, infatti, possono trattare ed anche intensamente, oltre, che la conciliazione di base anche quella specialistica.
Un vantaggio non indifferente nei confronti dei giovani avvocati e dei neoi laureati.
Un sistema conciliativo che si sta allargando a macchia d’olio dal Nord al Sud, darà grosse soddisfazioni all’attuale Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha avuto il merito di capire che solo attraverso l’A.D.R. si eviterà la paralisi della Giustizia Civile.
I recenti dati venuti fuori dalla recente settimana dedicata alla conciliazione, dice Pecoraro ( ANPAR – Organismo Internazionale per la conciliazione e l’arbitrato), in tutt’Italia, ci dicono che, “sono state gestite oltre 40.000 conciliazioni. Solo nel 2007 le domande sono state pari a 14.183, con un incremento del 52% rispetto al 2006.
Il valore medio delle conciliazioni è pari a 22.800 Euro, con una durata media di 63 giorni” Opportunità di lavoro dunque, per 40 mila tra avvocati e commercialisti su un totale di circa trecentomila iscritti.
La conciliazione non è solo uno strumento di salvataggio della giustizia, continua Pecoraro, ma, è anche, sistema di efficienza per quegli enti pubblici che adottano il sistema trasparente dell’ ADR, come gestione, delle controversie nascenti tra il cittadino e l’ente.
La conciliazione, se, adottata come metodo di risoluzione alternativo alla giustizia ordinaria, da questi enti pubblici, ha la capacità di eliminare, in breve tempo, quei “residui passivi e attivi” appostati in bilancio: che, si tramandano da un’amministraziione all’altra, spesso con conseguenze disastrose, che il più delle volte portano a disssesti, commissariamenti ed interventi della Corte dei Conti sui patrimoni personali degli amministratori.
N. Iannone
Ufficiostampa Federprofessioni
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