mercoledì, novembre 05, 2008
Ci sarà il fallimento anche dei “non imprenditori”?
Il Senato rilancia l'ipotesi di fallimento della persona fisica e non solo dell'imprenditore.
La commissione Giustizia ricomincia, infatti, la discussione su un disegno di legge che, proponendosi di ammodernare la disciplina antiusura, punta anche a permettere l'accesso delle famiglie a un istituto tipico del diritto fallimentare come il concordato.
Con il vantaggio di poter ottenere uno "sconto" sulle cifre da pagare. Torna così in primo piano quel progetto di fallimento della persona fisica per la redazione del quale era stata istituita una commissione nel corso della passata legislatura.
Il provvedimento si rivolge alle persone fisiche insolventi, che non svolgono attività d'impresa e non sono più nelle condizioni di far fronte alle obbligazioni assunte con i propri redditi e beni.
Il concordato con i creditori costituisce così un'opportunità, non un obbligo, che potrà concretizzarsi solo con l'adesione di almeno il 70% dei creditori che rappresentino almeno i 3/4 dell'ammontare complessivo dei crediti.
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