(AGENPARL) - Roma, 28 mag - Nel Congresso della F.B.E. (la Federazione degli Ordini forensi europei) che si è tenuto a Bruxelles, nei giorni 25 e 26 maggio, sono state approvate alcune mozioni che ribadiscono la contrarietà dell’avvocatura europea alle liberalizzazioni selvagge poste in essere dal Governo e dal Parlamento Italiano.
Ecco, affidato ad una nota, il commento del presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana, Maurizio de Tilla, presente all’assise: "Un chiara condanna alle politiche del Governo e del Parlamento italiano: la F.B.E. ha denunciato gli attacchi all’autonomia e all’indipendenza degli avvocati che vengono privati delle tariffe professionali".
Ma il giudizio è fortemente negativo anche per altri provvedimenti che di fatto rottamano il sistema giustizia, minandone la basi e colpendo proprio le classi sociali più svantaggiate: "Altra mozione – continua il presidente Oua - è stata approvata all’unanimità dall’assemblea della F.B.E. che denuncia il comportamento non solo del Governo italiano, ma anche degli Esecutivi di Belgio, Spagna e Francia, che stanno ridimensionando le difese di ufficio e le difese dei meno abbienti con illegittime decurtazioni dei corrispettivi per i difensori dei cittadini, con grave lesione dei Principi costituzionali e della Convenzione europea dei diritti fondamentali recepita dal Trattato di Lisbona".
"Si colpiscono gli avvocati – conclude de Tilla – con l’obiettivo di demolire il diritto di difesa e l’essenza stessa della giustizia come servizio pubblico e universale (come la sanità). È un’aggressione alle stresse fondamenta del sistema democratico occidentale. La preoccupazione della F.B.E raccoglie il disagio di centinaia di migliaie di professionisti europei, necessarie ulteriori e forti azioni comuni".
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