COMUNICATO STAMPA OUA
La perdurante vigenza della legge che abolisce i minimi di tariffa, gli ingiustificati ritardi della riforma forense, il varo di un decreto legislativo sulla media conciliazione contro l’avvocatura e contro i cittadini, impongono forti iniziative di protesta dell’avvocatura sul piano nazionale e territoriale.L’Avvocatura ha chiesto al Governo, al Ministro della Giustizia e al Parlamento la modifica del decreto legislativo sulla media conciliazione con la introduzione dei seguenti punti essenziali:
• eliminazione dell’obbligatorietà della conciliazione;
• assistenza necessaria dell’avvocato difensore;
• modifica dell’obbligo di informativa con cancellazione della sanzione di annullabilità del mandato;
• proposta di conciliazione solo su richiesta di entrambe le parti;
• fissazione di criteri sulla competenza territoriale.
Segnatamente:
• la obbligatorietà del procedimento conciliativo, prevista come condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria, determinerà un più difficile accesso alla giurisdizione da parte del cittadino utente;
• tale obbligatorietà determinerà un dilatamento dei tempi (almeno un anno) prima della presentazione della domanda giudiziaria nonché un aumento degli oneri e una lievitazione dei costi, tutti a carico del cittadino-utente, per giungere alla soddisfazione della domanda di giustizia;
• la obbligatorietà del tentativo di conciliazione (criticata anche dalla Commissione Giustizia del Senato) appare scollegata da aspetti procedurali e tecnici che determineranno un probabile corto circuito per quelle azioni giudiziarie in cui si debbano proporre domande riconvenzionale, chiamate di terzo, interventi volontari;
• la obbligatorietà del tentativo di conciliazione diventerà, in definitiva, uno strumento dilatorio per la parte non diligente e inadempiente.
Nel chiedere alle parti politiche la modifica del decreto legislativo l’OUA ha dichiarato lo stato di agitazione dell’Avvocatura.
In attesa della risposta del Governo, l’OUA promuove sin da ora per l’intera settimana dall’11 al 16 ottobre manifestazioni di protesta locali e nazionali, con una o più giornate di astensione e un corteo diretto a Palazzo Chigi con le modalità che saranno tempestivamente comunicate a tutti gli avvocati.
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