martedì, gennaio 26, 2010

OUA: NON SI PUÓ CONDIVIDERE PROPOSTA CSM SU GEOGRAFIA GIUDIZIARIA.


Maurizio de Tilla, presidente Oua: “No alla chiusura dei tribunali minori, sì alla razionalizzazione e alla soppressione delle sedi distaccate. Ma le vere priorità sono altre: la riorganizzazione degli uffici dei tribunali metropolitani, la riforma del giudice laico, il processo telematico”
L’Oua replica alla risoluzione del Csm del 13 gennaio scorso e lancia una proposta per un efficace intervento sulla macchina giudiziaria
“L’Organismo Unitario dell’Avvocatura – spiega Maurizio de Tilla - ritiene che l’attenzione del Csm anziché concentrarsi sul nodo della “Geografia Giudiziaria”, dovrebbe rivolgersi alle vere priorità del sistema-giustizia: processo telematico, riforma del giudice laico, riorganizzazione degli uffici dei tribunali metropolitani.
Intanto sgomberiamo il campo da una presunta verità che, invece, non ha alcun riscontro nella realtà: non è vero che i Tribunali minori non funzionano. Non è vero che costano troppo e che per sopperire al disservizio endemico della Giustizia e alla lungaggine dei processi, l’unica soluzione sia quella di sopprimerli o accorparli. Ma soprattutto, non condividiamo che l’unico criterio utilizzabile per la necessaria razionalizzazione degli uffici sia quello del numero di magistrati presenti.
Le esigenze di specializzazione o di incompatibilità del magistrato vanno valutate insieme ad altri aspetti, come quelli legati alla tipologia del territorio, alle comunicazioni, al tessuto sociale
L’obiettivo dev’essere quello di fornire un servizio efficiente ai cittadini, non quello di rispettare astratti parametri di produttività che poi si traducono in diritti negati per i cittadini stessi.
Più che chiudere tribunali, sarebbe preferibile ridistribuire sul territorio le risorse presenti, anche sulla base della domanda di giustizia esistente.
L’Organismo Unitario ritiene comunque che tutti gli argomenti correlati alla geografia Giudiziaria debbano essere oggetto di un’ampia discussione e di un tavolo congiunto al quale partecipino attivamente i sottoscrittori del “Patto per la Giustizia e per i cittadini”.
Il primo passo concreto può essere la soppressione o redistribuzione delle sezioni distaccate, ad eccezioni di quelle sedi particolarmente disagiate (ad esempio le isole) o per particolare estensione di territorio o elevata urbanizzazione, nei cosiddetti tribunali metropolitani, richiedono che il processo si svolga effettivamente in loco.
Infine, è essenziale che la nuova geografia giudiziaria sia anche frutto di una valutazione dell’impatto delle riforme processuali attualmente in discussione e principalmente della diffusione su tutto il territorio dell’informatizzazione degli uffici e del processo telematico.
Ogni confronto, su un tema così delicato non dovrà prescindere da alcuni aspetti, che per l’Oua costituiscono punti fermi dai quali avviare la discussione:
1) La revisione della circoscrizioni non dovrà essere attuata partendo da semplici dati asettici, ma solo dopo un attento e approfondito esame della struttura sociale ed economica del territorio.
2) La revisione della circoscrizioni dovrà salvaguardare il principio della giustizia di prossimità.
3) La revisione della circoscrizioni dovrà verificare che non siano venute meno le ragioni tutte che hanno portato nel tempo all’istituzione delle attuali sedi di Tribunali.
Roma, 22 gennaio 2010

Nessun commento: