mercoledì, luglio 15, 2009

Omicidio Sandri: omicidio colposo, ecco perche'.



ROMA (ANSA) - Si muove sul filo sottile della teoria giuridica "dell'accettazione del rischio" la sentenza con la quale la corte d'assise di Arezzo ha condannato a sei anni di reclusione, per omicidio colposo aggravato, il poliziotto Luigi Spaccarotella che l' 11 novembre 2007, nell'area di servizio Badia al Pino, vicino ad Arezzo, uccise con un colpo di pistola il tifoso laziale Gabriele Sandri.
I giudici hanno dichiarato il poliziotto colpevole di omicidio colposo aggravato da colpa cosciente, cambiando l'imputazione che era quella di omicidio volontario per dolo eventuale.
Proprio la differenza tra dolo eventuale e colpa cosciente, applicata al caso specifico e con scelta finale per la seconda, avrebbe catalizzato la lunga discussione della corte d'assise in camera di consiglio.
I giudici sono partiti dalla considerazione che l'agente Spaccarotella, nel momento in cui ha impugnato l'arma ed ha deciso di sparare, aveva messo in conto la concreta possibilità del verificarsi di un evento lesivo.
Muovendo da questa premessa, comune sia al dolo specifico sia alla colpa cosciente, i giudici hanno distinto tra le due fattispecie.
Per dichiarare il dolo eventuale, avrebbero dovuto ritenere che il poliziotto avesse fatto seriamente i conti con la possibilità di colpire il gruppo di tifosi laziale che era dall'altra parte dell'autostrada e, nonostante ciò, avesse deciso comunque di sparare.
Per ritenere la colpa cosciente, i giudici avrebbero dovuto, invece, ritenere che Spaccarotella, pur avendo deciso di sparare, in realtà confidasse nel fatto che comunque non avrebbe colpito i tifosi.
Due esempi scolastici spiegano la differenza tra dolo eventuale e colpa cosciente: - dolo eventuale: Tizio, disturbato da ragazzi che schiamazzano in strada, lancia contro di loro dal balcone della propria abitazione una bottiglia di vetro, pur prevedendo possibili ferimenti e colpendo di fatto un ragazzo; - colpa cosciente: Caio, effettuando un sorpasso automobilistico in una curva pericolosa, ha ben presente la possibilità di provocare uno scontro; facendo leva, però, sulla conoscenza della strada e sulla sua abilità di guidatore, egli si convince di poter in ogni caso evitare l'incidente che, tuttavia, si verifica.
Nel caso di Spaccarotella, la scelta della corte d'assise è stata per la colpa cosciente, con affermazione del reato di omicidio colposo e non di omicidio volontario, e pena conseguentemente più bassa rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero, che aveva invece ritenuto sussistente il dolo eventuale.

di Enzo Quaratino

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