Un'audizione difficile per il gip di Milano, alla quale hanno partecipato quasi tutti i consiglieri di palazzo dei Marescialli.
E ai quelli che volevano saperne di più sulle intimidazioni denunciate, avrebbe spiegato di non aver mai detto di aver subito pressioni da organi istituzionali in occasione di decisioni cruciali sull'inchiesta sulle scalate bancarie.
Ma semmai di essere stata fraintesa dalla stampa.
Clementina Forleo è apparsa stanca, provata ed emozionata, al punto da abbandonarsi alle lacrime più volte.
"Sembrava un fiume in piena" racconta chi ha partecipato all'audizione.
E al centro delle dichiarazioni di Forleo c'è stata soprattutto la vicenda dell'inerzia che ci sarebbe stata a Brindisi, o comunque della lentezza a procedere da parte di chi doveva indagare sulle minacce, le telefonate mute, ricevute da lei e dai suoi genitori, prima che questi morissero in un incidente stradale.
Una vicenda che ha spinto il magistrato a rinunciare alla scorta - riconfermata qualche giorno fa dal Comitato per l'ordine e la sicurezza di Milano - in polemica con i vertici dell'Arma dei carabinieri che non avrebbero risposto alle sue domande sulle omissioni che ci sarebbero state in questa indagine.
"L'unica impressione è che siamo ben lontani dalla rappresentazione di complotti e intimidazioni data dai giornali", dice alla fine dell'audizione il vicepresidente della Prima commissione, Letizia Vacca, laica di centrosinistra, che spiega che i consiglieri non hanno ancora stabilito se e come andare avanti nella loro istruttoria: "Leggeremo la trascrizione dell'audizione e la prossima settimana decideremo come proseguire, se abbiamo qualcosa da fare".
Parole dunque che non escludono che il Csm ora potrebbe anche fermarsi.
tratto dal quotidiano "La Repubblica".