"Dubitiamo fortemente che la crescita del Paese passi attraverso le norme draconiane sul processo civile previste dal recente Dl Sviluppo approntato dal Governo, approdato in Gazzetta”.
“Prevedere l'introduzione in tutti i procedimenti d’appello, con la esclusione di pochi, isolati casi, di un filtro di ammissibilità, si traduce nell'assegnazione al giudice competente di un implacabile potere, che può essere esercitato con facoltà che non possono che essere definite in alcuni casi semplicemente divinatorie."
Lo dichiara il segretario generale dell'Anf Ester Perifano, che continua - "Il filtro di ammissibilità alla proposizione dell'appello e l'ulteriore restringimento della possibilità di fare ricorso alla Corte di cassazione, di fatto stravolge il nostro processo: la possibilità prevista del giudice di dichiarare inammissibile l'appello "con ordinanza succintamente motivata", ed eventualmente "mediante il rinvio agli elementi di fatto riportati in uno o più atti di causa ed il riferimento a precedenti conformi", quando l'impugnazione non abbia "una ragionevole probabilità di essere accolta” è di tutta evidenza andare contro i diritti di cittadini e imprese, che è bene ricordarlo, attualmente vedono in appello riformate ben il 32% delle sentenze di primo grado."
"È indispensabile una forte mobilitazione per modificare questo aspetto del decreto, condotta non solo dall'Avvocatura, ma da tutti coloro, a partire dalla Magistratura e dal Parlamento, che ritengono che lo stato di diritto non si possa sacrificare per una indefinibile e aleatoria percentuale di Pil, o per portare uno scalpo a Bruxelles" - conclude Perifano.
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