sabato, novembre 12, 2011

Oggi a Roma mobilitazione generale dell’Avvocatura, contro la svendita dei diritti.


Roma 12/11/2011. Avvocati in pista per aggredire il carico pendente nel processo civile; accordi consensuali davanti ai legali alternativi alla mediazione obbligatoria; detraibilità delle spese legali dalla denuncia dei redditi per tutti i cittadini e non solo per le imprese; difesa dei giovani e misure adeguate per proteggerli dalle società di mero capitale, che ne faranno dei dipendenti senza tutele; revisione delle circoscrizioni giudiziarie rispettosa della giustizia di prossimità; una riforma della professione forense per un avvocatura moderna che conservi i principi irrinunciabili dell’autonomia e indipendenza e della dignità e decoro degli avvocati.
Il presidente del Cnf Guido Alpa snocciola la ricetta alternativa per scrollarsi di dosso “misure odiose, che accrediscono gli avvocati anche nell’esercizio della loro attività professionale” in una gremitissima riunione di rappresentanti di oltre 130 Ordini forensi, Unioni e Associazioni, riuniti a Roma per fare il punto della situazione nell’aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio, proprio ad un passo dall’Aula dove si sta approvando il ddl stabilità, che gli avvocati criticano nel merito.
“Siamo pronti dare il nostro contributo per restituire ai cittadini una giustizia giusta”, dichiara Guido Alpa, presidente del Cnf.
Si tratta di misure semplici, che impegnano direttamente la classe forense e sulle quali tutte le componenti dell’avvocatura si sono ritrovare oggi:a fronte di una pendenza di 3milioni di procedimenti civili, migliaia di avvocati sono pronti a intervenire prendendosi in carico il pendente per riportare a normalità una situazione drammatica e non più sostenibile; la convenzione partecipata davanti ai legali consentirà ai cittadini di risparmiare il costo della mediazione; e per sollevarli dai costi elevati della giustizia, conseguenti ai successivi e continui aumenti del contributo unificato, prevedere la detraibilità delle spese legali.
“Sui principi della manovra che andranno disciplinati diremo la nostra e non ci faremo intimidire. Solleveremo anche eccezioni di incostituzionalità sul decreto di agosto, che in materia di professioni è contrario a Costituzione; così come eccepiremo la illegittimità dei regolamenti ministeriali che secondo la legge di stabilità dovrebbero disciplinare gli ordinamenti professionali”.

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