giovedì, novembre 03, 2011

Addio "legge Pinto"?


Stretta sui risarcimenti per chi è stato vittima di un processo civile lumaca. La prevede uno degli ultimi articoli del pacchetto giustizia contenuto nella bozza del decreto sviluppo.
Secondo la nuova norma chi ha subito un danno per violazione del termine di ragionevole durata del processo, ha diritto a un indennizzo di entità pari a quella del contributo unificato che ha versato per il procedimento in cui si è verificata la violazione. E «nessuna ulteriore somma è dovuta dallo Stato».
Una nuova disciplina che, spiegano gli addetti ai lavori, farebbe scendere drasticamente i risarcimenti: attualmente il contributo unificato oscilla tra un minimo di 37 euro a un massimo di 1466 euro per le cause di maggior valore; molto meno dei 1000-1500 euro per ogni anno di ritardo che oggi vengono riconosciuti dalla giurisprudenza della Cassazione ma soprattutto della Corte di Strasburgo.
Ma c'è anche un'altra novità: l'istanza per ottenere l'equa riparazione non si presenterà più alla magistratura ordinaria ma all'agenzia delle entrate, che procederà al pagamento entro 18 mesi.
Un modo per «liberare» gli uffici giudiziari, oggi ingolfati dalle richieste di applicazione della legge Pinto, che ha introdotto il risarcimento per i processi lumaca.

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