La VII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura Italiana,
PREMESSO
a) Che l’Avvocatura è impegnata con costanza e lealtà nella difesa dei diritti dei cittadini e, particolarmente, della Giustizia, quale fondamento della pace sociale, valore previsto e garantito dalla Carta Costituzionale;
b) Che in tale ottica tutte le componenti dell’avvocatura si sono costantemente impegnate a collaborare con il legislatore e l’esecutivo con lo scopo di individuare le iniziative atte a modernizzare il sistema ordinistico e adeguare l’agibilità della macchina giudiziaria nella direzione del recupero dell’efficienza, dell’economicità e dell’agibilità;
c) Che, in funzione di tale obiettivo e della individuazione delle proposte da formularsi ai poteri esecutivo e legislativo, è stata indetta la conferenza nazionale;
d) Che l’Avvocatura italiana, nel corso dei lavori del 25 e 26 novembre, ha preso atto dei reiterati attacchi alla centralità della giustizia nell’ organizzazione sociale, concretizzatisi anche mediante la limitazione della libertà e indipendenza dell’esercizio della professione legale;
e) Che, tuttavia, ha espresso nuovamente la ferma volontà di confronto con l’ esecutivo e le forze politiche, nonché di leale collaborazione ai fini dell’ adozione delle misure, anche legislative, atte allo scopo;
PRESO ATTO
1) Della mancata convocazione da parte del nuovo esecutivo dei vertici dell’ Avvocatura per procedere all’esame dello stato attuale della Giustizia e l’ analisi dei provvedimenti da adottarsi;
2) Della necessità che tale confronto sia immediato al fine di adottare i provvedimenti più urgenti;
3) Della dichiarata condivisione delle posizioni dell’avvocatura, qui espressa dai rappresentanti di tutte le forze politiche;
CHIEDE
A) Al Capo dello Stato, quale supremo garante della Costituzione, il quale in occasione del XXX Congresso Nazionale forense di Genova ha scritto che: ” L’ Avvocatura costituisce una componente peculiare dello Stato di diritto perché a essa spetta l’insostituibile funzione di assicurare un a efficace tutela dei diritti fondamentali della persona”, per impedire l’adozione di provvedimenti che si pongano in contrasto con i principi della Carta costituzionale, del Trattato di Lisbona e della Carta dei Diritti dell’Uomo a tutela della libertà dei cittadini e dell’indipendenza dell’Avvocatura, che esercita una attività che costituisce professione intellettuale e non attività di impresa o mercantile;
B) Al Presidente del Consiglio, al Ministro della Giustizia e ai Presidenti di Camera e Senato di convocare ad horas l’Avvocatura italiana, rappresentata dalle componenti nazionali istituzionali, politiche e associative;
C) All’Oua, al CNF e alla Cassa di Previdenza di insistere perché si instauri con il nuovo Governo un immediato e serrato confronto sui temi di cui innanzi e di assumere, in mancanza di riscontro alle sollecitazioni di cui sopra, legittime iniziative di protesta, con invito a tutti gli iscritti agli Ordini, esercenti funzioni di VPO, giudici di pace, GOT, giudici tributari, componenti dei Consigli giudiziari a rinunciare all’esercizio delle funzioni;
D) Di attuare su tutto il territorio nazionale uno stato di agitazione a tempo indeterminato con manifestazioni pubbliche, locali e nazionali, e mediante la indizione di tutte le legittime forme di protesta, anche le più dure e radicali, per la mancata considerazione della Giustizia e della difesa come un diritto dei cittadini;
E) Di convocare un Congresso straordinario dell’Avvocatura all’esito delle suindicate istanze.
Roma 26.11.2011
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