martedì, novembre 01, 2011

Comunicato stampa dell'OUA.


GIUSTIZIA, OUA: I DATI SULLA MEDIAZIONE DIMOSTRANO CHE È UN FALLIMENTO NELLA RETE DI UNIONCAMERE RISULTANO CONCILIATE IN SEI MESI SOLO UN MIGLIAIO DI CONTROVERSIE


L’OUA RILANCIA SULLA RIFORMA FORENSE: È NECESSARIO UN ACCORDO BIPARTISAN ALLA CAMERA PER APPROVARE URGENTEMENTE LA RIFORMA.
IL PUNTO DI INCONTRO È ACCOGLIERE ALCUNE MODIFICHE PROPOSTE DALLA LEGA E DALLE OPPOSIZIONI


Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, critica le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dall’Unioncamere sui dati fin qui raccolti sulla mediaconciliazione obbligatoria: «Solo un migliaio di controversie conciliate in sei mesi. Una cifra che si commenta da sola».
«La mediaconciliazione obbligatoria è costosa e limita l’accesso alla giustizia – continua de Tilla - ed è per queste ragioni, vogliamo ricordare, che è sotto esame della Corte di Giustizia Europea, oltre che della Corte Costituzionale».
«Pur rispettando il lavoro dell’Unioncamere non posso non sottolineare che troppi interessi economici – aggiunge il presidente Oua - ruotano attorno a un sistema inefficace e vessatorio per i cittadini: troppe le società di capitali impegnate in questo business. Oggi, molti hanno dimenticato quali fossero le previsioni sul volume di cause civili (circa seicentomila) che avrebbe dovuto intercettare la mediazione e la quantità di riduzione complessiva del contenzioso prevista. Siamo lontani anni luce!
Altro che tavoli di confronto, da anni al massimo assistiamo a riunioni di facciata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la giustizia va a fondo, con essa la lunghezza dei processi aumenta e la competitività diventa una chimera. Gli unici a dover subire una riforma sbagliata sono i cittadini obbligati a passare dalle forche caudine (costi altissimi) della conciliazione obbligatoria».

L’Oua coglie l’occasione per esprimere il proprio convincimento sul ddl di riforma professionale: «La riforma forense – conclude de Tilla – è alla Camera sommersa da oltre 500 emendamenti e rischia ancora una volta di naufragare. Al di là delle pur legittime perplessità avanzate anche all’interno delle associazioni forensi, l’Oua ha sempre ribadito la necessità di un’approvazione urgente, pur avanzando alcune proposte di modifiche e integrazioni. Tuttavia il problema è politico, se non si arriva a una votazione bipartisan la riforma morirà alla Camera. Serve quindi un salto di qualità, come ha proposto al recente congresso dell’Aiga l’on. Salvatore Torrisi: si accolgano alcune modifiche delle opposizioni e della Lega, impegnandole poi a una approvazione rapida del testo in tutti e due i rami del Parlamento. Bisogna essere concreti, altrimenti la nostra rimane una sterile battaglia di testimonianza».

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