venerdì, luglio 22, 2011
FAMIGLIA, OUA: NO AL CONTRIBUTO UNIFICATO PER I PROCESSI CIVILI PER SEPARAZIONI E DIVORZI.
Roma, 22 luglio 2011- La Commissione Famiglia dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, coordinata dall’avv. Nicoletta Variati, contesta duramente la previsione della legge di manovra economica (6.7.2011 n. 98) che introduce all’art 37 (c 6) , l’obbligo di versamento del contributo unificato di 37 euro per i procedimenti di separazione consensuale (l’art. 711 del codice di procedura civile), per quelli di divorzio congiunto (art 4 comma 16 della legge 1 dicembre 1970 n 898), nonché di 85 euro per i processi di volontaria giurisdizione e per i processi speciali di separazione giudiziale (di cui al libro IV titolo II , capo I ), per i procedimenti in camera di consiglio (capo IV ex art 737 e ss ) e per i processi di contenziosi di divorzio giudiziale (all’articolo 4 della Legge 1 dicembre 1970 n 898).
«Questo nuovo obbligo – spiega il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla - aggrava i costi di accesso alla giustizia per i cittadini già fortemente onerati dalle pesantissime disposizioni della manovra finanziaria 2011. Non solo: è bene ricordare che nei procedimenti di Diritto di Famiglia è inammissibile prevedere un obbligo di carattere preventivo, preliminare all’azione, in quanto siamo nella sfera dei diritti personalissimi e come tali non assoggettabili filtri di natura economica».
«Questa nuova imposizione fiscale – aggiunge poi la coordinatrice della Commissione Famiglia Oua, Nicoletta Variati - assicurerebbe allo Stato un introito del tutto insignificante , mentre certamente penalizzerebbe fortemente i cittadini ed in particolari quelli meno abbienti. L’obbligo del versamento del contributo unificato nei procedimenti familiari rappresenta, quindi, l’ennesima iniqua quanto illegittima imposizione a danno dei cittadini ancora una volta ostacolati nell’accesso alla giustizia»
L’Oua manifesta il proprio forte dissenso e chiede che si modifichi la norma e venga abolita questa previsione al fine di garantire ai cittadini la tutela dei loro diritti personalissimi.
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