domenica, maggio 22, 2011

Mediazione e riforma giustizia, Alpa: confronto istituzionale senza baratti.

CNF, comunicato stampa 21.05.2011
“Il Cnf non procederà sulle riforme se non ascoltando gli Ordini, che condividono con il Consiglio il profilo istituzionale. Abbiamo già sentito giovedì scorso Oua e Associazioni forensi ma oggi era importante un confronto diretto tra chi ha compiti istituzionali e ne deve rispondere nei confronti degli iscritti”.
Così Guido Alpa ha avviato ieri i lavori dell’incontro con i presidenti degli Ordini forensi (rappresentati oltre 130 Ordini su 165), a Roma presso il complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, dopo gli ultimi giorni segnati dalla riapertura del dialogo con il ministro della giustizia, Angelino Alfano, sulle modifiche necessarie alla legge sulla mediazione e sulla individuazione di nuovi strumenti per la gestione del contenzioso civile.
“La posizione del Cnf sulla mediazione è chiarissima: abbiamo chiesto al ministro l’abrogazione della obbligatorietà, la introduzione della difesa tecnica necessaria, criteri più severi per la individuazione dei mediatori. Per ora il ministro si è dichiarato disponibile a prevedere la introduzione della difesa tecnica obbligatoria: si tratta di un primo risultato importante perché elimina anche altre misure fortemente criticate dall’avvocatura, come l’obbligo di informativa al cliente. Sono tutti punti contenuti nella mozione congressuale di Genova. Ora si tratta anche di verificare la fattibilità di misure che coinvolgono l’avvocatura nella gestione del contenzioso civile. La negoziazione partecipata, per esempio, ci consentirebbe di autenticare firme e atti. La giurisdizione è appannaggio esclusivo dell’avvocatura”, ha riferito Alpa, che ha concluso “tutte le componenti dell’avvocatura devono agire con unitarietà di vedute pur nel rispetto del ruolo di ciascuno. Tuttavia il dialogo con i nostri interlocutori istituzionali non si può né sospendere né interrompere”.
I presidenti degli Ordini si sono ritrovati sulla linea della prosecuzione del confronto con il ministro.
Alpa ha anticipato che il Consiglio studierà proposte concrete, che saranno condivise con tutte le componenti dell’avvocatura.

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