martedì, maggio 03, 2011

L'avvocato non può consigliare al cliente di "aggirare" la legge.


Il Tribunale di Bologna aveva revocato il decreto ingiuntivo emesso nei confronti di una madre e i propri figli per il pagamento del compenso richiesto dall'avvocato per attività professionali ,circa lo svolgimento di pratiche relative alla successione del padre.
Il Tribunale aveva condannato inoltre la professionista al risarcimento dei danni conseguenti alla mancata tempestiva presentazione della dichiarazione di successione.
La decisione era stata poi ribaltata dalla Corte d'appello di Bologna.
La sentenza d’appello è stata recentemente confermata anche dalla Cassazione Civile (sentenza n. 4422/2011), con la precisazione che tra i doveri di un professionista non è assolutamente compreso quello di "aggirare" le prescrizioni di legge, deviandole dallo scopo proprio (che nel caso dell’accettazione di eredità con beneficio di inventario non è eludere il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione di successione, bensì mantenere distinti i patrimoni del de cuius e dell'erede).
Dunque se un avvocato, incaricato della presentazione di una dichiarazione di successione in prossimità della scadenza del termine e senza la documentazione necessaria completa, ometta di consigliare il cliente di accettare un’eredità con beneficio di inventario, solo per farlo beneficiare della proroga prevista dalla legge, non risponde di responsabilità professionale, trattandosi di una deviazione dell'atto dal suo scopo legittimo.

Nessun commento: