Gli avvocati italiani non barattano con un piatto di lenticchie una grande battaglia di civiltà giuridica, e attendono fiduciosi il responso della Corte Costituzionale, senza cedere a compromessi.
La proposta relativa alla mediaconciliazione, annunciata dal Ministro Alfano dopo la riunione che si è tenuta ieri notte con alcuni presidenti di Ordini e con il Cnf, è un maldestro tentativo pre-elettorale di un Ministro della Giustizia palesemente in difficoltà, visto che le sue scelte, che gli avvocati stanno combattendo, sono palesemente contro i diritti dei cittadini.
Fare una chiacchierata a notte fonda con tre o quattro presidenti di Ordine non significa certo riaprire il dialogo con l'avvocatura ma solo cercare di ottenere spazio sui media in vista delle elezioni.
Invitiamo il Ministro a misurarsi nelle nostre assemblee dove gli avvocati potranno spiegargli perché la conciliazione obbligatoria danneggia il cittadino, introducendo, inoltre, un principio odioso, quale è quello del censo.
Infatti, solo chi avrà la possibilità di pagare le costosissime conciliazioni, potrà poi rivolgersi a un giudice per la giusta tutela dei propri diritti, e tutto ciò non è accettabile.
Al momento non vogliamo commentare la posizione del Cnf che, per la seconda volta in pochi mesi, ignora i deliberati del Congresso Nazionale e si schiera contro quell'avvocatura che dice di rappresentare.
Chiederemo formalmente al Presidente Alpa di spiegarci perché il nostro massimo organo istituzionale si accoda a qualche presidente di Ordine, pur di partecipare ad una riunione alla quale non era stato nemmeno invitato. Gli avvocati sono stanchi di essere costantemente svenduti al politico di turno: se le rappresentanze non funzionano, è ora di cambiare.
Le elezioni dei CdO, ormai alle porte, sono l'occasione giusta per mandare a casa chi ha pensato solo alla propria personale visibilità, e non alla volontà democraticamente espressa dall'avvocatura nelle sedi legittime.
Ester Perifano
segretario generale Anf
segretario generale Anf
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