REGOLE PER LA CELEBRAZIONE DELLE UDIENZE PENALI
Premessa ed ambito di operatività
Le “regole” che seguono trovano origine in un “protocollo d’intesa” concordato nel gennaio 1997 tra Magistratura, Avvocatura e Personale amministrativo del Tribunale di Salerno ed altre analoghe successive iniziative, tutte intese a conseguire un migliore livello di uniformità e di razionalizzazione nella celebrazione delle udienze penali coniugando la salvaguardia dei poteri riservati dalla Legge al Giudice con sentite esigenze di organizzazione ed efficienza, oltre che di rispetto della dignità dei soggetti interessati, con particolare riferimento ai cittadini destinatari del servizio giustizia.
Dette regole, opportunamente riviste alla luce della più recente esperienza, in incontri tra il Presidente della Corte di Appello, il Procuratore Generale, il Presidente del Tribunale, il Procuratore della Repubblica , il Rappresentante del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno, una delegazione delle OO.SS., il Presidente della sezione di Salerno dell’A.N.M. ed il Presidente della Camera Penale Salernitana, devono ritenersi estese a tutte le udienze penali, monocratiche e collegiali, che si svolgono dinanzi agli Uffici Giudiziari della Sede di Salerno, salve le eccezioni di cui in seguito.
Esse, in quanto compatibili, andranno applicate anche alle udienze preliminari e camerali.
Per evidenti motivi di uniformità è forte l’auspicio – rivolto al Presidente del Tribunale per i Minorenni, al Presidente del Tribunale di Sorveglianza, e, più in generale, alla Magistratura, Avvocatura e Personale amministrativo – che il presente “protocollo” venga adottato anche negli altri uffici giudiziari del Distretto, ove non siano già in vigore analoghi accordi.
Organizzazione del ruolo
Il ruolo, formato ai sensi dell’art. 20 Reg. c.p.p. dal Presidente o dal Giudice, deve contenere tanti processi quanti, in base al numero degli imputati, al titolo dei reati e ad altri elementi di agevole verificabilità potranno ragionevolmente essere trattati nella relativa udienza.
Ad eccezione dei processi a carico dei detenuti o di imputati comunque sottoposti a misure coercitive, ovvero in cui l’imputazione riguardi esclusivamente reati contravvenzionali, ovvero reati che si prescrivano entro 24 mesi, la prima udienza dibattimentale sarà dedicata esclusivamente alle attività preliminari di cui agli artt. 484-485 c.p.p. (sino alla emissione dei provvedimenti del Giudice in ordine alla prova). Per tale udienza, pertanto, le parti saranno esonerate dall’onere di citare i testi di lista.
Potrà procedersi esclusivamente all’esame della persona offesa dal reato, se indicata nelle liste testimoniali e presente.
Il rinvio in prosieguo dei processi verrà disposto mediante calendarizzazione delle successive udienze con indicazione di massima delle attività da svolgere nelle medesime.
Saranno tenute in debita considerazione le esigenze di partecipazione personale dei rappresentanti dell’ufficio del P.M. titolari del procedimento in fase di indagine ovvero designati alla trattazione dello specifico processo.
Le parti provvederanno a citare solo i testi ammessi dal Giudice per l’udienza in cui verrà stabilita la loro escussione.
Eventuali istanze di rinvio, tempestivamente depositate in Cancelleria, a cura del difensore saranno comunicate anche al P.M..
I processi potranno essere rinviati, in prosieguo, anche ad un’udienza pomeridiana, ma nel rispetto del termine minimo di differimento di sette giorni.
La “pandetta” del ruolo di udienza è di regola disponibile, nell’orario previsto, alla consultazione delle parti interessate, che potranno quindi trarne le necessarie informazioni. In ogni caso, almeno il giorno prima di ciascuna udienza, la Cancelleria provvederà ad effettuare stralcio ed affissione del relativo ruolo.
ORGANIZZAZIONE DELL’UDIENZA DIBATTIMENTALE
UDIENZA ANTIMERIDIANA:
Apertura dell’udienza alle ore 9:00, con contestuale inizio della trattazione dei processi con conclusione entro le ore 14:00, salva la necessità, rimessa alla valutazione del Giudice, di completare l’acquisizione della prova in corso a tale ora.
All’inizio, ovvero nel corso dell’udienza il Giudice, valutate le contingenze sopravvenute (problemi di citazione, impedimenti, assenza testi, esigenze difensori, ecc.), comunicherà eventualmente l’ordine di chiamata dei processi, indicando alle parti quelli che verranno chiamati non prima delle ore 12:00.
L’udienza, quindi, si svolgerà con il seguente ordine:
Immediato differimento dei processi che non possono essere trattati per motivi processuali, esigenze di ruolo o altro;
Celebrazione dei processi con imputati in stato di custodia cautelare o, comunque, sottoposti a misure coercitive;
Trattazione dei riti alternativi;
Chiamata degli altri processi, possibilmente privilegiando quelli per i quali i difensori interessati sono presenti in aula.
UDIENZA POMERIDIANA:
Salvo diverso accordo tra le parti ed il Giudice, inizio alle ore 15:00 con termine entro le ore 18:30, salva la Camera di Consiglio, consentendo, in ogni caso, al personale amministrativo di usufruire della pausa pranzo e nel rispetto, altresì, della normativa vigente in materia di orario di lavoro.
La ripresa pomeridiana dell’udienza, pur auspicandosi l’esaurimento del ruolo nell’ambito dell’udienza antimeridiana, è consentita nelle ipotesi seguenti, alternativamente considerate:
Per i processi a carico di imputati in stato di custodia cautelare o comunque sottoposti a misura coercitiva che, ancorché chiamati ai sensi dell’art. 20 ult. co. Reg. c.p.p., non vengano esauriti nell’ambito dell’udienza antimeridiana e sussistano esigenze che ne impongono la prosecuzione nella ripresa pomeridiana;
Per i processi già precedentemente fissati in prosieguo per l’udienza pomeridiana;
Se tutte le parti prestano il proprio consenso alla prosecuzione pomeridiana di un processo già trattato in mattinata.
ORGANIZZAZIONE DELL’UDIENZA PRELIMINARE
Il ruolo delle udienze preliminari verrà affisso all’esterno dell’aula entro le ore 12:00 del giorno precedente l’udienza.
Esso indicherà l’ordine di chiamata dei processi, che verrà stabilito dal G.U.P., in considerazione anche delle esigenze a questi rappresentate in tempo utile dalle parti e dai loro difensori.
E’ auspicabile che le richieste di riti alternativi vengano preannunciate con congruo anticipo al G.U.P. ed al P.M. designato per l’udienza.
Il decreto di fissazione ed i relativi avvisi, che potranno eventualmente prevedere uno specifico orario di chiamata, conterranno l’avvertimento alla persona offesa dal reato della facoltà di non partecipare all’udienza, salva la facoltà di formalizzare la costituzione di parte civile nell’udienza preliminare.
ORGANIZZAZIONE DELLE UDIENZE IN CORTE DI ASSISE ED IN APPELLO
E’ auspicabile che le regole innanzi dettate siano seguite, in quanto applicabili, anche nei giudizi che si celebrano in Corte di Assise ed in grado di Appello, in particolare con riferimento agli orari delle udienze ed alla calendarizzazione dei prosiegui, tenendo conto, altresì, delle esigenze di partecipazione del P.G. designato alla trattazione dello specifico processo.
Inosservanza delle “regole”
I firmatari del presente protocollo avranno cura di verificare, una volta all’anno, nel mese di giugno, collegialmente il rispetto delle regole ivi poste.
Entrata in vigore
Le disposizioni innanzi dettate entreranno in vigore in data 16 settembre 2008.
Salerno, 10 luglio 2008.
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