martedì, febbraio 23, 2010

Nei guai Avvocato del foro di Salerno: avviava iter legali per gli immigrati sbarcati in Sicilia.


Un avvocato di Salerno, PierLuigi Spadafora, e due collaboratrici sono stati arrestati dalla polizia nell'ambito di una indagine della Procura di Siracusa. Gli arrestati sono destinatari di tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e una agli arresti domiciliari. L'operazione e' stata denominata "Zero tituli".
I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere finalizzata alla commissione di falsi per l'ottenimento di titoli di soggiorno e, solo per le collaboratrici del professionista, falso materiale in atto pubblico.
Avviavano l'iter di assistenza legale per gli immigrati sbarcati in Sicilia e smistavano la pratica sempre allo stesso studio legale campano che otteneva così "la liquidazione di ingente somme di denaro attraverso il riconoscimento del gratuito patrocinio".
Le firme e i timbri sarebbero però stati falsificati. E' l'accusa contestata a un avvocato del foro di Salerno, Pierluigi Spadafora, e a due sue collaboratrici siracusane, Corrada Sapia e Bruna Rosolini, che sono stati arrestati dalla polizia per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi per l'ottenimento di titoli di soggiorno.
La Procura di Siracusa, che ha denominato l'operazione 'Zero tituli', parafrasando una ormai celebre frase di Mourinho, contesta agli indagati, a vario titolo, la commissione di 430 false autentiche di firma in mandato difensivo e altrettanti di ammissioni al gratuito patrocinio, 24 falsi per il rilascio di permessi di soggiorno e 16 reati di favoreggiamento della permanenza di clandestini.
"Per effetto di tali condotte - si legge in una nota della Procura aretusea -, 430 stranieri sono stati privati del diritto al controllo giurisdizionale sui provvedimenti in materia di asilo politico e trattati non come clienti, da seguire attentamente caso per caso, ma solo come strumenti necessari per ottenere la liquidazione di ingenti somme di denaro attraverso il riconoscimento del gratuito patrocinio".
Nelle istanze inoltrate, in diversi casi, secondo l’accusa, sono stati riscontrati falsi macroscopici anche in relazione a retrodatazione di ricorsi presentati fuori termine se non addirittura mai presentati. Per ciascuna istanza l’importo previsto di rimborso era di circa 1000 euro.


Fonte ITALPRESS

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