venerdì, settembre 12, 2008
GIUSTIZIA: ALFANO AD ANM, LE LEGGI LE FA IL PARLAMENTO.
Dialogo si', ma poi la riforma sulla giustizia si fara': lo ribadisce oggi a chiare lettere il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenuto alla scuola di formazione di Forza Italia, a Gubbio.
Definisce la riforma del settore come una "straordinaria priorita' perche' una sentenza ritardata e' una giustizia denegata".
Nel difendere il percorso avviato, Alfano si rivolge poi ai due principali interlocutori: l'Associazione nazionale magistrati e il centrosinistra. Sui giudici osserva: "in questi mesi l'Anm non ci ha fatto mancare le sue puntuali opinioni su tutti i nostri provvedimenti. Come loro applicano le leggi in nome del popolo italiano, a loro dico che le leggi le fa il Parlamento. E noi intendiamo fino in fondo fare il lavoro che ci hanno assegnato gli elettori".
I cardini della riforma saranno quelli gia' noti: separazione delle carriere, con un giudice "veramente terzo", parita' tra accusa e difesa, snellimento processi, taglio ai trenta riti in sede civile, accelerazione dei processi.
All'opposizione, invece, Alfano dice: "questa riforma e' una grandissima sfida tra chi vuole lasciare le cose come sono e chi vuole cambiarle in meglio. Loro devono decidere se vogliono continuare a nutrire i gruppi dirigenti con l'antiberlusconismo giustizialista, o contribuire a fare un Paese normale. E un Paese normale non sara' mai senza una giustizia normale".
Confronto si', dunque, ma alla fine bisognera' prendere delle decisioni. "Dialogheremo con tutti, ma poi decideremo. Noi - ha concluso il ministro - non amiamo il grande chiacchiericcio, che e' esattamente il contrario della nostra cultura di governo".
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