martedì, settembre 16, 2008
Futuri avvocati: ci meritiamo un esame di stato migliore.
Caro Beppe,
tra qualche giorno avrò l'esame orale da avvocato, dopo aver passato al secondo colpo lo scritto.
Ieri mentre interrogavano una ragazza i commissari facevano i messaggini al cellulare, e l'hanno bocciata.
Ieri un ragazzo di Napoli, dopo 9 mesi dallo scritto di dicembre, ha saputo di non essere tra il fortunato 22% ammesso all'orale, e questo ragazzo è davvero bravissimo.
L'amica Elena, ha trovato gloria in Germania come ricercatrice intanto che in Italia non l'hanno ancora ritenuta matura per la professione (ha 34 anni): il giorno del suo esame era appena uscito il suo primo libro e stava andando in bozza il secondo.
Penso a tutti noi praticanti che abbiamo la colpa di essere nati nel boom degli anni 70 in famiglie che ci hanno permesso di andare all'università e che ora lavoriamo gratis o pagati 100 euro con orari da 15 ore al giorno e nessuna tutela perchè siamo schiavi con la partita iva.
Nell'attesa che il numero del Lotto esca.
Sicuramente siamo più dei 20mila lavoratori Alitalia, ma nessuno pensa che ci meriteremmo un esame di stato coerente, una tutela del diritto ad essere retribuiti in corrispondenza del nostro apporto allo studio, come recita ironico il codice deontologico.
Se si scrive delle ingiustizie di questo esame lo si fa in modo incidentale, perchè è capitato che un ministro abbia scelto una via più facile per superarlo, e lo scandalo è questo, non il fatto che questo esame avvenga in condizioni super discrezionali.
Si lavora gratis, si vive coi genitori, non si può metter su famiglia...io mi sono sposata due mesi fa, con un polacco di un anno più giovane che avendo fatto economia in America nei primi 2 anni di lavoro ha già ripagato il costo dei suoi studi.
E mi tocca far la mantenuta intanto che aspetto il mio numero alla Lotteria da Avvocato.
Ah, viviamo a Ginevra, perchè a Milano gli hanno offerto di fare stages, visto che anche se ha esperienza è così giovane, ha tutta la vita davanti. Saluti,
Valentina Vaselli, valentinavaselli@gmail.com
Lettera inviata alla rubrica tenuta da Beppe Servegnini sul Corriere della sera.
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