martedì, gennaio 03, 2012

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA.


Preg.mo Prof.
Avv. Paola SEVERINO
Ministro della Giustizia
Via Arenula, 71 - ROMA



Gentile Ministro della Giustizia,
abbiamo letto l’intervista da Lei rilasciata al Corriere della Sera nei giorni scorsi e su alcune delle Sue dichiarazioni abbiamo da farLe anche noi qualche domanda.
Confidiamo che vorrà risponderci non per spirito di colleganza (con questa lettera ci rivolgiamo al Ministro della Giustizia e non all’ottimo Avvocato Paola Severino) ma perché anche noi avvocati abbiamo il diritto di interloquire con Lei su questioni che riteniamo essenziali per la Giustizia del nostro Paese.
Alla richiesta del giornalista se vedremo a breve anche interventi specifici sulla giustizia civile, Lei ha risposto che intende muoversi “nel solco già tracciato da alcune leggi delega che aiuteranno a velocizzare il processo civile come quello sulla mediazione civile” ed ha elencato una serie di dati fra i quali, il più rilevante, è quello secondo cui in sei mesi di operatività della legge sulla media-conciliazione obbligatoria sarebbero stati definiti poco meno di 19.000 procedimenti.
Pur avendo dovuto riconoscere che sono “numeri inferiori alle attese” Lei ha dichiarato, di aspettarsi “molto dall’estensione, entro marzo, della mediazione obbligatoria ai contenziosi più corposi (le liti condominiali e gli incidenti stradali)”.
Ed alla domanda su come si supereranno le “forti resistenze degli avvocati” Lei ha risposto che “nell’80% dei procedimenti c’è stata l’assistenza di avvocati alle parti in causa”.
Ci piacerebbe, Signor Ministro, poterci confrontare con Lei sugli effetti di quelle leggi sui diritti dei cittadini e chiarire le ragioni delle “forti resistenze degli avvocati” .
Il “solco” tracciato dalle leggi degli ultimi tempi non ha fatto altro che aumentare gli ostacoli ed i costi per l’accesso alla giustizia, comprimere pericolosamente le garanzie ed i termini difensivi senza alcuna contropartita per la riduzione dei tempi di durata dei processi, “privatizzare” la Giurisdizione riconoscendo a mercanti e commercianti ruolo e competenze per la definizione di quote di “conflitti sociali” sempre più ampie e rilevanti.
Le nostre proteste e le nostre contrarietà a quelle leggi, in particolare a quella sulla media-conciliazione, non sono mai state dettate da interessi di mero portafoglio; la nostra contrarietà è sempre stata nei confronti di una legge che rende obbligatorio ciò che in ogni altro paese civile è soltanto facoltativo, che impone ai cittadini il pagamento di tariffe onerosissime, che consente a soggetti non qualificati di “negoziare” sui diritti delle persone, che ha trasformato lo strumento della definizione alternativa delle controversie in una bieca operazione commerciale e speculativa.
Un Governo “nuovo” come quello di cui Lei fa parte in maniera così autorevole, non dovrebbe proseguire in questa direzione ma almeno attendere (sospendendo ogni altro intervento) che la Corte Costituzionale si pronunzi sulla legittimità della legge sulla media-conciliazione obbligatoria così rispettando non già le proteste degli avvocati ma il giudizio negativo che su gran parte di quelle norme è stato espresso dal Tar del Lazio con l’ordinanza di rimessione.
Quanto alla deflazione dei carichi giudiziari, ci piacerebbe anche poter ragionare insieme a Lei sui numeri, spaventosi, del contenzioso giudiziario provocati dai comportamenti illegittimi di banche ed assicurazioni (anatocismo, gestione truffaldina degli investimenti dei clienti, ecc.) e dalle inadempienze dello Stato (contenzioso previdenziale e legge Pinto, tanto per fare qualche esempio).
Siamo certi, Signor Ministro, che anche Lei, come noi, sia convinta che in uno Stato di diritto ed in un Paese democratico, la Giurisdizione (noi continuiamo a scriverla con la G maiuscola), non debba avere la funzione di tranquillizzare i mercati, rilanciare l’economia, favorire gli investimenti, risollevare le borse e ridurre lo spread, che a tutto questo dovrebbe provvedersi con una burocrazia leggera, un serio contrasto alla corruzione, una concreta lotta ai veri evasori fiscali, e che, invece, la Giurisdizione serva a dare credibilità allo Stato agli occhi dei cittadini, ad assicurare il rispetto, effettivo e tempestivo, delle regole della civile convivenza, a tutelare i diritti delle persone.
Il nuovo anno è appena cominciato, Signor Ministro.Noi ci aspettiamo che sia migliore di quello passato.
Siamo certi che anche Lei farà la sua parte.
Con i più cordiali saluti.

Sergio Paparo, Fabrizio Ariani , Giampiero Cassi, Ilaria Chiosi, Massimo Dal Piaz, Nino D’Avirro, Susanna Della Felice, Alberto Fabbr, Sigfrido Fenyes, Francesco Singlitico, Gaetano Viciconte
(Avvocati in Firenze)

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