giovedì, gennaio 26, 2012
Avvocati e medici: Salerno è la città immobile.
SALERNO — Liberalizzazioni, apertura del mercato, ricambio generazionale: la ricetta elaborata dal governo Monti per rilanciare il sistema economico-produttivo italiano annovera questi tre elementi quali ingredienti principali.
E se in materia di liberalizzazioni non mancano da parte di alcune categorie perplessità, se non addirittura aperta ostilità, in tema di rinnovamento generazionale le voci sono tutte concordi: fare largo ai giovani è uno degli imperativi del momento.
RINNOVAMENTO ZERO - A questa apparente, concordia, però, fanno da contraltare scelte che vanno in tutt'altra direzione: a Salerno, in particolare, il recente rinnovo dei vertici di due ordini professionali ha evidenziato scelte tutte nel segno della piena continuità con esperienze consolidate.
Ovviamente non sono certo qui in discussione la competenza e la capacità di chi è stato chiamato a guidare un ordine professionale, piuttosto i numerosi ed evidenti ostacoli che un giovane professionista incontra sul proprio cammino.
Non che un giovane professionista debba necessariamente essere più bravo nel cogliere le nuove esigenze dei tempi rispetto ad un collega più "anziano", tuttavia è innegabile che il rischio di sclerotizzazione e di chiusura alle nuove istanze di un'associazione professionale è tanto più alto quanto maggiore è la mancanza di ricambio ai suoi vertici. Restando ai due casi citati in precedenza, ovvero a medici ed avvocati, qualche dato può contribuire ad una migliore comprensione della situazione salernitana.
CIFRE ALLA MANO - Nel novembre scorso Bruno Ravera è stato riconfermato alla guida dell'Ordine dei medici di Salerno con il 100% dei voti, un successo che consentirà al presidente di guidare l'Ordine fino al 2014, arrivando così a sfiorare i quaranta anni di permanenza in carica. Ravera, infatti, è al vertice dal 1974, con le due brevi parentesi del 1979-1983, quando fu eletto presidente Aldo Barba, e del 1988-1990, quando alla presidenza andò Giuseppe Pistolese.
Situazione non troppo diversa quella che si registra tra le toghe salernitane: il turno elettorale conclusosi nella giornata di ieri ha consegnato nuovamente, con il 93% dei consensi, la vittoria ad Americo Montera, alla guida dell'Ordine degli avvocati di Salerno da oltre un decennio, essendo stato eletto per la prima volta alla presidenza nel 2000.
Undici anni in cui ogni tentativo di costruire una leadership alternativa è stata sonoramente bocciata dal voto dell'avvocatura salernitana. La lunga permanenza di Montera alla guida dell'Ordine degli Avvocati non è certo un'esperienza inedita in città: basti pensare, giusto per fermarsi a prendere in considerazione tempi non troppo lontani, alla presidenza di Luigi De Nicolellis, iniziata nel 1976 e conclusasi solo nel 1998.
Legittimo a questo punto porsi una domanda: sono gli ordini professionali ad essersi chiusi a riccio intorno ad esperienze consolidate o davvero Salerno non è in grado di esprimere giovani professionisti di valore in grado di assumere su di sé l'onore, ma soprattutto l'onere, di guidarli? Rispondere a questo quesito significa, probabilmente, individuare una delle strade per arrivare al rilancio socio-economico di questa realtà territoriale.
Clemente Ultimo
tratto dal sito: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/
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