Se sei depresso o stressato, sei legittimato a non utilizzare il casco in moto, almeno a Napoli.
Sono ormai ben dieci i ricorsi al giudice di pace partenopeo andati a buon fine, adducendo queste motivazioni
«Il ricorrente ha provato con documentazione sanitaria che all’epoca della multa era in stato di depressione. per questo il ricorso va accolto e il verbale annullato». Questa la motivazione che annulla le contravvenzioni della polizia municipale.
Il generale Carlo Schettini, comandante della Polizia municipale di Napoli ha commentato:: «Secondo me, a un motociclista che dichiara al giudice di pace di essere affetto da stress psicologico dovrebbe essere vietato di andare in moto finché ha questo tipo di problema. L’aumentare di questo contenzioso giudiziario ci preoccupa perché la tendenza a opporsi ai verbali per guida senza casco potrebbe diventare contagiosa. Eppure stiamo impegnandoci molto e negli ultimi sette mesi abbiamo sequestrato circa 4.500 motoveicoli».
L'allarme lanciato dal Generale Schettini verra analizzato dalla coordinatrice dei giudici di pace, Maria Rosaria Saviano e dal suo braccio destro, il giudice di pace Antonello di Rienzo: «I casi segnalati dal generale Schettini vanno esaminati singolarmente: la sezione dei giudici di pace conta circa 200 giudici che ogni settimana emettono centinaia di sentenze. Sulle opposizioni di verbali per guida di motoveicoli senza casco non ci sono sentenze «seriali» della nostra sezione. In un ramo delicato com’è quello dei ricorsi contro la pubblica amministrazione sicuramente nessun collega vuole inventarsi il diritto. Ma ogni caso fa storia a sè».
Il popolo di motociclisti napoletani si divide sull'argomento: c'è chi ritiene che possa essere diventato semplice poter evitare di essere sanzionato, sia con una multa pecuniaria che con la detrazione di 5 punti dalla patente e chi, invece, prosegue sulla strada della legalità.
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