martedì, aprile 24, 2007

Cassazione: il parcheggio a pagamento implica custodia.


Dopo aver lasciato l'auto in un parcheggio a pagamento, leggi il cartello: "La direzione non risponde degli oggetti lasciati incustoditi nell'auto né dei danni che la stessa possa subire". Una scritta che fa paura.

Ora la Cassazione ha stabilito, con la sentenza 5837/2007, che in caso di danni o furti di mezzi custoditi in un parcheggio privato, anche se il gestore ha esposto cartelli di esclusione di ogni responsabilità da parte sua, il proprietario dell'auto va rimborsato.

La Suprema Corte ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Bari, che aveva condannato il pproprietario di un garage a risarcire con 7.000 euro il padrone di un'auto rubata in sosta.

"L'offerta di prestazione del parcheggio - per i giudici - cui segue l'accettazione attraverso l'immissione del veicolo nell'area, ingenera l'affidamento che in essa sia compresa la custodia, restando irrilevanti eventuali condizioni generali di contratto predisposte dall'impresa che gestisce il parcheggio che escludano un obbligo di custodia poiché - per il modo rapidissimo in cui il contratto si conclude - è legittimo ritenere che tale conoscenza sfugga all'utente".

E quei cartelli minacciosi "se la rubano, cavoli vostri"? Non valgono. Trattasi "di clausole onerose assolutamente nulle".

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