venerdì, agosto 26, 2011
Mediaconciliazione: il GDP di Parma rinvia gli atti alla Consulta.
Arriva dal giudice di pace di Parma il nuovo invio di atti alla Consulta per dubbi di costituzionalità sulla legge che ha introdotto la mediaconciliazione obbligatoria in alcune cause civili.
Lo rende noto l'Organismo Unitario dell'Avvocatura.
Infatti per il giudice di Pace di Parma, ordinanza 1° agosto 2011, è rilevante e non manifestamente infondata, in relazione agli articoli 24 e 77 della Costituzione, la questione di costituzionalità degli articoli 5 e 16 del Dlgs 28/2010.
Il primo perché introduce l’obbligo del previo esperimento di mediazione come condizione di procedibilità della domanda giudiziale. Il secondo laddove dispone che abilitati a costituire organismi di mediazione sono enti pubblici e privati.
"Il giudice di pace, a Parma, in una causa civile di rito ordinario - spiega Maurizio de Tilla, presidente dell'Oua - ha rimesso alla Corte Costituzionale la mediaconciliazione per eccesso di delega, per gli elevati costi a carico del cittadino, per la qualità del mediatore e degli enti di mediazione, facendo riferimento agli articoli 24 e 77 della Costituzione nonché alle direttive europee in materia. Quanto, appunto, sostenuto dall'Oua in questi mesi".
"Il decreto legislativo è già all'esame della Corte Costituzionale dopo un ricorso presentato dall'avvocatura: questo - conclude de Tilla - è l'ennesimo stop a un sistema sbagliato e fallimentare. Ci auguriamo che il nuovo ministro, Nitto Palma, ascolti le ragioni dei cittadini, degli avvocati, nonché della stessa magistratura e intervenga per eliminare questa stortura che danneggia il sistema giudiziario italiano".
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