martedì, giugno 25, 2013

L’OUA dice no alla mediazione obbligatoria, puntando su camere arbitrali e negoziazione assistita.

«Un grande successo», così l’OUA l’ha definito l’incontro tenutosi a Roma il 25 giugno 2013. Si è trattato di una Assemblea Nazionale dell’Avvocatura ai quali hanno preso parte gli Ordini di tutta Italia, le Associazioni forensi e il CNF. L'OUA ha approvato un documento, presentato all'Assemblea Nazionale dell'Avvocatura, con il quale si analizza nel merito il cosiddetto «decreto del fare», esprimendo un complessivo giudizio negativo sugli interventi relativi alla giustizia.
L'Organismo ha quindi proposto al Ministro Cancellieri, che incontrerà il prossimo 3 luglio (insieme al CNF e agli Ordini territoriali), di recepire le proposte dell'avvocatura e di inserirle in un maxi-emendamento nell'iter di conversione della legge.
Proposte a tutela dei cittadini per evitare una mediazione obbligatoria e onerosa. È il presidente OUA, Nicola Marino, a dire «basta con gli interventi parziali, con sistemi che sono risultati inefficaci quando applicati, come avvenuto con la prima versione della mediazione obbligatoria», che sostiene, invece, ci sia bisogno di «risposte condivise e forti ai problemi della giustizia».
Gli avvocati hanno messo sul tavolo delle proposte - già dal Congresso Forense di Bari e ribadite dall'OUA al Ministro nell'ultimo incontro – «per rendere efficienti gli uffici, a partire dall'aumento dell'organico dei giudici, con il ricorso e l'impiego dei numerosi magistrati ora fuori ruolo»: camere arbitrali, negoziazione assistita e una revisione del rapporto tra onerosità e obbligatorietà.
Smaltimento dell’arretrato giudiziario. «Non si comprende» – continua Marino affrontando il nodo dello smaltimento dell’arretrato - «il ricorso a magistrati e professori in pensione e, addirittura, ai notai (tutte categorie con copiosi redditi e pensioni) quando ci sono migliaia di giovani avvocati colpiti dalla crisi economica».
Scioperi a luglio e settembre? «Infine - conclude - se il Ministro, il 3 luglio, all'incontro previsto con l’OUA (insieme al CNF e agli Ordini), aprirà un dialogo e recepirà le proposte dell'avvocatura, presentando un maxi-emendamento nell'iter di conversione del decreto sospenderemo le proteste, altrimenti non ci rimane che confermare lo sciopero a metà luglio e poi a settembre».

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