sabato, marzo 03, 2012
L'AUTONOMIA E L'INDIPENDENZA DELL'AVVOCATURA NON SI TOCCANO.
Roma 3/3/2012. Sui principi di autonomia e indipendenza dell’avvocatura non si può discutere e ogni proposta normativa che incida su di essi sarà avversata.
E’ questa la linea compatta emersa oggi a seguito di una affollatissima riunione indetta dal Consiglio nazionale forense con i neo-eletti presidenti dei Consigli dell’Ordine, anche in vista del Congresso straordinario di Milano.
Sullo sfondo, ovviamente, il decreto Cresci-Italia appena approvato dal senato e la legge di stabilità, che entro agosto prevede una riforma degli ordinamenti professionali per regolamento amministrativo. Provvedimenti sui quali l’avvocatura ha ribadito la propria contrarietà.
Nella sede amministrativa del Cnf erano presenti i 26 distretti e la quasi totalità degli Ordini “L’avvocatura ha in ogni sede e espresso responsabilmente le proprie proposte costruttive per la professione e la giustizia. Ma non possiamo non rilevare la gravità delle ultime previsioni contenute nelle manovre di stabilità”, ha dichiarato il presidente Alpa.
“Interventi che incidono su autonomia e indipendenza dell’avvocatura sono dannosi per i cittadini, perché impediranno agli avvocati di esercitare liberamente e senza conflitti di interesse l’attività di difesa dei diritti di cittadini e anche imprese”.
Il presidente del Cnf ha sottolineato come l’avvocatura sia collegata strettamente alla giurisdizione.
La crescita del Paese richiede anche una corretta costruzione dei rapporti tra operatori e gli avvocati contribuiscono a ché ciò accada. Una garanzia che le società di capitali con socio esterno pur di minoranza non può fornire.
Tirocinio e tariffe sono gli altri argomenti su cui l’avvocatura vuol vederci chiaro.
I diritti dei cittadini devono trovare accesso al giudice senza costi eccessivi confidando in un avvocatura libera e forte.
La riforma forense, all’esame della commissione giustizia della Camera, potrebbe già dare soluzione a tante questioni e il Cnf si augura che proceda spedita, con le eventuali modifiche che si ritenessero necessarie purché rispettose dei valori di autonomia e indipendenza essenziali per l’attività di difesa dei diritti dei cittadini.
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