mercoledì, settembre 28, 2011
Riforme: l'opinione di Stefano Savi, Presidente del Consiglio dell’Ordine forense di Genova.
“La riforma forense, come licenziata dal senato, si presta ad alcune critiche. Nondimeno ritengo necessaria la sua approvazione celere da parte della Camera, in quanto comunque il testo contiene diversi passaggi positivi che è bene difendere. Il pericolo è che, considerati i tempi che appiano ristretti di questa legislatura, riaprire la discussione con la presentazione di nuovi emendamenti non consenta di raggiungere questo risultato. Fallire sarebbe una sconfitta per tutti, compreso il ministro della giustizia.
Venendo alle notazioni critiche, considero un errore non aver recepito la proposta dell’avvocatura in tema di accesso. La selezione alla pratica basata sulla preparazione e non sul numero chiuso e la frequentazione obbligatoria di Scuole forensi avrebbe consentito di rafforzare la qualificazione degli avvocati, come avviene in Francia.
Tra gli elementi positivi annovero la reintroduzione dei minimi tariffari, la specializzazione, la pur limitata riserva di consulenza legale. Rispetto al primo tema, sono consapevole che sia molto discusso; tuttavia ritengo che la reintroduzione dei minimi restituisca dignità al lavoro dei legali. E non solo. La loro abrogazione ha giovato ai contraenti forti ed in più ritengo che il loro svilimento denoti il tentativo di svilire la professione e, con essa, la inviolabilità della difesa.
Siamo contrari ad una impostazione mercantilistica. Anche per questo, ritengo essenziale recuperare la cultura della professione e della legalità. Risponde a questo obiettivo l’inaugurazione, avvenuta ieri, dei nuovi locali del Consigli dell’Ordine degli avvocati. Abbiamo tre nuove sale, che saranno dedicate alla formazione, per un totale di 370 posti. In più la nuove sede, che si aggiunge a quella storica nel palazzo del tribunale, sarà punto di riferimento dei colleghi e ospiterà, oltre i corsi di formazione, iniziative culturali per un dibattito aperto anche alle istituzioni universitarie, a quelle locali, a studiosi e tutti coloro che hanno a cuore il rafforzamento del sentimento di legalità”.
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