martedì, settembre 20, 2011

OUA: IL 6 E 7 OTTOBRE MANIFESTAZIONI IN CENTO CITTÀ.


(AGENPARL) - Roma, 19 set - L’assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura- Oua, la rappresentanza politica degli avvocati italiani, ha approvato il fine settimana scorso, a Roma, quattro deliberati: due relativi alla manova economica, geografia giudiziaria e riforma forense, che indicono anche le manifestazioni pubbliche di mobilitazione del 6 e 7 ottobre in oltre 100 città del nostro Paese.
Un altro documento sulla parità di genere nelle rappresentanze istituzionali forensi e, infine, uno sul riscarcimento del danno delle vitime stradali.
Per Maurizio de Tilla, Presidente Oua, che ha convocato, a Roma, venerdì scorso, un partecipato incontro con oltre 100 ordini territoriali di tutta Italia e con la presenza del Cnf e delle associazioni forensi e che in queste ore sta preparando il calendario definitivo delle iniziative di protesta, "le manifestazioni del 6 e 7 ottobre saranno massicce e serviranno per spiegare all’opinione pubblica le ragioni di contrarietà dell’avvocatura sui provvedimenti contenuti nella manovra economica per quanto riguarda la giustizia e la riforma delle professioni, e a illustrare le conseguenze per i cittadini. Più di 100 saranno le città coinvolte. Crediamo, inoltre che sia urgente un incontro con il Ministro della Giustizia, Nitto Palma: vedremo se c’è volontà di dialogo".
In quanto alle proposte il presidente dell’Oua, ribadisce che è necessario il "via libera rapido, ma con le necessarie modifiche, alla riforma forense all’esame del Parlamento, la reintroduzione delle tariffe minime, del divieto del patto di quota lite e la netta distinzione con le imprese, ma anche l’esclusione dell’avvocatura dall’articolo 3 della manovra economica, come fatto con i medici, vista la rilevanza costituzionale della nostra professione".
Sul nodo giustizia, de Tilla contesta la filosofia di fondo della legge delega sulla geografia giudiziaria e facendo riferimento al deliberato approvato sottolinea che "pur in presenza di congiunture particolari come quella attuale (la giustizia) non può essere gestita in termini di “produttività aziendale”, poiché essa è, e rimane, un bisogno primario della collettività i cui costi devono considerarsi come socialmente utili e doverosamente assorbibili".
"Gli obiettivi di risparmio e di efficienza – continua - non si raggiungono affatto con l’indiscriminata e generica soppressione degli uffici giudiziari, quanto piuttosto con una oculata e condivisa riorganizzazione sul territorio degli attuali uffici di primo grado, anche con riguardo alle sezione distaccate, potenziando proprio quei tribunali di prossimità, che in ragione di una struttura meno complessa e burocratica, offrono una pronta e rapida risposta di giustizia, ed un più rapido accesso a tutti i servizi da parte dei cittadini, svolgendo il loro compito notoriamente con piena efficienza, tanto da allinearsi agli standards riconosciuti e previsti dalla Comunità europea".
"Per la modernizzazione della Giustizia – conclude, infine, de Tilla - la proposta è semplice: Patto per la giustizia e per i cittadini, sottoscritto da tutti gli operatori del settore, in testa Oua e Anm e “Decalogo Oua” sull’ordinamento giudiziario. Così si risparmia, si eliminano gli sprechi, non si danneggiano i cittadini e si recupera competitività per il Paese. Perché la Politica, in generale, e il Governo in particolare, eludono queste soluzioni a costo zero? Serve un urgente tavolo di confronto con le rappresentanze dell’avvocatura, in primis con l’OUA e il CNF, nonché con il Coordinamento Nazionale Ordini Forensi Minori. Attendiamo risposte".

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