martedì, novembre 30, 2010

Tribunale Salerno: sollecito del Presidente Avv. Montera, per lo smaltimento dell’arretrato all’espropriazione mobiliare.


Salerno lì 29/11/2010.

Ch.mo
Dott. Salvatore Russo
Tribunale di Salerno



Prot.N._____

Illustre Presidente,
ben certo di un Suo immediato e fattivo interessamento, Le segnalo un disservizio che sta creando notevole disagio tra l’utenza della Sezione Espropriazioni mobiliari.
Intendo riferirmi al notevole carico di ”riservate” non evase, relative ad assegnazioni somme in procedure di pegno presso terzi, addirittura alcune risalenti al mese di maggio c.a., che si è venuto determinando nella predetta Sezione.
Dette ”riservate” sarebbero state assunte in udienze tenute da Got, in sostituzione del GE titolare.
Orbene è di tutta evidenza che il protrarsi ingiustificato del vincolo di pignoramento penalizza oltremodo tutte le parti della procedura, aggravando il discredito - purtroppo generalizzato - che grava sulla Giustizia civile.
Le sarò grato se vorrà farsi carico della problematica, monitorando il numero delle procedure di pegno presso terzi pendenti senza esito e dando le opportune disposizioni per il sollecito smaltimento dell’arretrato.
Voglia, con l’occasione, gradire i miei migliori saluti.

Il Presidente
Avv. Americo Montera

domenica, novembre 28, 2010

GIUSTIZIA: MELONI, AVVOCATURA STORICAMENTE DIFENDE LIBERTA'.


(AGI) – Genova. "La funzionalita' della giustizia e' condizione per l'effettivita' dei diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione".
Con queste parole il ministro della Gioventu', Giorgia Meloni, ha salutato gli avvocati riuniti a Genova al XXX Congresso nazionale forense.
"La funzione dell'avvocato si pone come insostituibile fattore del bilanciamento degli interessi della difesa e dell'accusa, dell'attore e del convenuto, del ricorrente e della pubblica amministrazione - prosegue il ministro - il contributo dell'avvocatura si e' storicamente dimostrato fondamentale per la difesa dei valori di liberta' e dignita' dell'uomo contro ogni discriminazione: difesa che, in condizioni politiche di negazione della democrazia, ha sempre richiesto un notevole coraggio civile e spesso e' costata grande sacrificio personale".
"L'esercizio della funzione difensiva - conclude il ministro Meloni - esige rigore di metodo e saggezza, impone di seguire i propri assistiti il prudente consiglio e la diligenza civile nella conoscenza e nella osservanza della legge”.

sabato, novembre 27, 2010

de Tilla (OUA): M'incatenerò con altri avvocati a Montecitorio!


(ANSA) - GENOVA 'La legge sulla mediazione obbligatoria e’ una brutta pagina, un brutto atto della politica italiana nei confronti dell'avvocatura. E' un atto denigratorio. Per questo combatterò fino alla fine contro questa legge'.
E'quanto ha detto Maurizio De Tilla, presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura durante la sua relazione per l'apertura dei lavori del XXX Congresso nazionale.
E gli strumenti di lotta li ha elencati, riscuotendo un enorme successo tra i partecipanti. 'Abbiamo già fatto ricorso al Tar, adesso ne presenteremo uno alla Corte dei Conti contro lo spot della Carlucci, perchè' sono stati spesi soldi pubblici per una pubblicità' inutile. e un ricorso alla Corte Europea. E poi mi incatenerò' a Montecitorio, con tutti gli altri avvocati. Perché questa legge e davvero denigratoria per la nostra professione’.

Altri scatti dal Congresso forense di Genova.











Dal Congresso degli avvocati cartellino rosso ad Alfano.


GENOVA. «Se voi avvocati chiedete più risorse per la giustizia siete come l'Anm». «La riforma dell'avvocatura è stata ostacolata dai poteri forti».
Il tutto davanti a una platea che ha continuamente interrotto, fischiato, sollevato cartellini rossi e nastri neri in una contestazione che non ha forse precedenti.
Ne ha avute per tutti il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel suo intervento davanti al congresso forense.
Un intervento duro, che non ha concesso nulla a una platea già pesantemente indisposta nei confronti del governo.
«Ministro, le presento l'avvocatura», aveva esordito il presidente Oua, Maurizio de Tilla, introducendo Alfano. Replica: «La conosco già».
Conclusione di de Tilla davanti all'ultima, assordante bordata di fischi che ha coperto le ultime parole del ministro: «Ha dimostrato di non conoscerla affatto». Temi caldi, la riforma dell' avvocatura e la conciliazione obbligatoria.
Sul fronte della riforma dell'avvocatura il ministro ne ha ribadito la necessità, chiamando però l'avvocatura a non arroccarsi «perché altrimenti il cartellino rosso lo sventoleranno gli studi internazionali e sarà troppo tardi».
E ha ricordato come il riordino sia stato ostacolato, per esempio, anche da Confindustria.
Alfano ha sottolineato di avere tenuto fede all'impegno preso davanti al precedente congresso di Bologna di fare propria la proposta dell'avvocatura «ma ci avete messo 8 o 10 mesi per concepirla, il Senato un anno e mezzo per approvarla. Se non capite l'importanza del voto del Senato io non ve lo spiego».
Per cancellare il decreto Bersani – ha ricordato Alfano – serve l'appoggio di tutta l'avvocatura anche alla Camera: «Ma passaggi cruciali della finta liberalizzazione di Bersani sono già stati cancellati. Basti pensare a tariffe e patto di quota lite. Misure che alla prova dei fatti hanno tutelato solo i grandi gruppi industriali senza benefici per i cittadini».
Il ministro, però, è stato durissimo sulle rappresentanze dell'avvocatura. Senza fare nomi ha criticato aspramente il clima di polemica continua che ormai sembra caratterizzare le prese di posizione ufficiali dei legali.
Dopo avere ricordato i benefici del processo telematico che comincia a produrre risultati apprezzabili (sempre più decreti ingiuntivi online e notifiche telematiche con valore legale, e 14 tribunali in cui sarà a breve realtà il processo esecutivo telematico» e i ripetuti interventi per colmare i vuoti in organico negli uffici giudiziari), Alfano è stato durissimo su eventuali richieste di nuovi fondi per la macchina giudiziaria: «Non sono più disposto a sprechi, non è certo il momento di buttare risorse in un sistema che non funziona».
E per provare a farlo funzionare Alfano ha ricordato di avere messo mano alla riforma della procedura civile e di avere ormai in dirittura d'arrivo un pacchetto di misure per tagliare i riti processuali e smaltire l'arretrato civile, che cresce comunque di 200mila cause all'anno.
Alfano non ha però offerto nulla di quelle aperture sulla conciliazione che pure la platea si attendeva.
Di fronte a un Guido Alpa che chiedeva modifiche e a un Maurizio de Tilla che ne perorava la soppressione, Alfano ha precisato che la conciliazione non cancella il grado giurisdizionale.
«Le parti potranno sempre andare dal giudice. E sulla necessità della presenza di un avvocato anche nel procedimento di mediazione credo che questo sia nella natura dei fatti. Io stesso nel procedimento per diffamazione che ho intentato al gruppo Espresso ho avviato una mediazione con intervento di un legale. I cittadini andranno comunque da chi dà loro fiducia, quindi dagli avvocati».
L'unico spiraglio è arrivato alla fine con la convocazione di un tavolo di confronto con tre interlocutori: ministero, avvocatura e opposizioni.
I temi? Il decreto Bersani, la riforma dell'avvocatura e la conciliazione obbligatoria. «Perché ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Non sono più ammissibili demagogie».

L'aforisma del sabato.

giovedì, novembre 25, 2010

Congresso Nazionale Forense: diretta streaming.




IL CINGHIALE SELVATICO ATTRAVERSA LA STRADA E CAUSA DANNI: CHI NE RISPONDE?


Cassazione Civile, Sez. III, 16 novembre 2010, n. 23095
“Alle Regioni compete l’obbligo di predisporre tutte le misure idonee ad evitare che gli animali selvatici arrechino danni a persone o a cose e, pertanto, nell’ipotesi di danno provocato dalla fauna selvatica ed il cui risarcimento non sia previsto da apposite norme, la Regione può essere chiamata a rispondere in forza della disposizione generale contenuta nell’art. 2043 cod. civ”.

«Noi, avvocati in prima linea per la giustizia».


Genova, 25/11 - Hanno portato a casa un successo e ora gli organizzatori del congresso numero 30 degli avvocati italiani potranno discutere di una riforma approvata, sia pure a metà, dopo cinquant’anni.
Non è una vittoria indolore, perché l’approvazione da parte del Senato delle nuove norme sulla professione ha lasciato qualche strascico polemico, nella politica e nella stessa avvocatura. Ma ora c’è sul piatto un testo vero, su cui discutere, su cui confrontarsi. E dal quale ricominciare.
La parola d’ordine dell’appuntamento che prende il via questa mattina sulla Costa Concordia attraccata alla Stazione Marittima è “L’avvocatura italiana al servizio dei cittadini”.
E questo si presenta come il filo conduttore. Sui diritti, sia quelli umani in senso più lato, sia su quelli minuti, quotidiani dei cittadini, battono molto gli avvocati italiani.
Il ruolo sociale, l’efficienza del sistema giudiziario italiano (civile e penale), la riforma forense e le prospettive dell’avvocatura nel contesto nazionale saranno al centro di questi tre giorni di dibattito organizzati dall’Ordine degli avvocati di Genova, sotto l’egida delle istituzioni nazionali dei legali italiani. Che potrebbero culminare con l’intervento (ancora tutto da confermare) del ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Più di duemila sono i professionisti arrivati da tutta Italia che parteciperanno anche al ricco programma di iniziative collaterali in città, che è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Genova.
Il primo commento è del padrone di casa. Stefano Savi, presidente degli avvocati genovesi e segretario generale del congresso, spiega: «Sono lieto sia Genova, città dei diritti e di grande tradizione forense, a ospitare un’assise che si preannuncia straordinaria per la nutritissima partecipazione. Oltre duemila colleghi dibatteranno i temi più attuali per la professione, in un clima che l’instabilità del quadro politico contribuisce a rendere particolarmente critico».
Le criticità non se le nasconde nemmeno Guido Alpa, il presidente del Cosiglio nazionale forense: «Siamo fiduciosi che l’importante risultato raggiunto al Senato possa rappresentare uno stimolo a dibattere con spirito costruttivo i temi sul tappeto, in modo che da Genova arrivi forte il segnale di un’avvocatura pronta a raccogliere le sfide e che si proponga come garante della legalità e della promozione dei diritti».
Il via libera del Senato alla riforma forense è stata una «grande vittoria» , sottolinea a sua volta il presidente dell’Oua (l’organismo unitario dell’avvocatura) Maurizio De Tilla. Ricorda l’«insistenza» con cui la sua organizzazione ha chiesto l’abrogazione della legge Bersani, quella che aveva dato, a parere di molti legali, il semaforo verde a una liberalizzazione troppo spinta e che si è rivelata controproducente soprattutto per i cittadini.
Ora la battaglia si sposta sulla conciliazione obbligatoria, «un sistema sbagliato, penalizzante per gli avvocati, confuso e dannoso per i cittadini e per il buon funzionamento della giustizia civile»-. Contro il quale l’Oua ha presentato ricorso al Tar e intende investire anche la Corte di Giustizia europea.
Le criticità del momento, però, sono anche economiche.
«E gli avvocati stanno pagando pesantemente gli effetti della crisi economica - evidenzia Marco Ubertini, Presidente della Cassa di previdenza e assistenza forense - e i dati in nostro possesso dimostrano come, per il secondo anno consecutivo, si sia registrata una riduzione dei redditi. Nel corso del Congresso avanzeremo alcune proposte concrete in favore delle fasce più deboli del mondo forense: i giovani, le donne (in particolare rispetto alla maternità) e gli anziani».

Tratto dal sito: http://www.ilsecoloxix.it

mercoledì, novembre 24, 2010

La solita (presunta) bomba ferma la giustizia a Salerno.


Giustizia: Alfano, riforma forense passo significativo per giusto processo.


Roma - (Adnkronos) - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano esprime grandissima soddisfazione e compiacimento per l'approvazione, da parte del Senato, della riforma dell'ordinamento forense.
Lo fa sapere in una nota il ministero della Giustizia. ''Si tratta di un'importante riforma, attesa sia dall'avvocatura italiana che dai cittadini da lungo tempo - afferma il Guardasigilli - ed oggi siamo vicini piu' che mai alla sua approvazione definitiva, dopo piu' di cinquant'anni di tentativi infruttuosi".

lunedì, novembre 22, 2010

Ordine Avvocati Salerno: verifica crediti formativi.


CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO

Approssimandosi la scadenza del termine del primo triennio dell’obbligo di formazione continua professionale, essendo compito del Consiglio dell’Ordine verificare l’effettivo adempimento, così come voluto dal Regolamento CNF 13.7.2007, i Colleghi sono invitati a consegnare i libretti attestanti i crediti formativi conseguiti ed a ritirare quello del prossimo triennio.
Per un’ordinata e puntuale consegna,dalle ore 9,30 alle ore 13,00, si invita ad osservare il seguente calendario:
Biblioteca.
Lunedì 13 dicembre 2010
Consegneranno gli iscritti il cui cognome inizia con la lettera A, B, C
Consiglieri delegati: Altieri,Baratta,Visconti
Martedì 14 dicembre 2010
Consegneranno gli iscritti il cui cognome inizia con la lettera D, E, F
Consiglieri delegati: Cacciatore, Cassandra,Cestaro
Mercoledì 15 Dicembre
Consegneranno gli iscritti il cui cognome inizia con la lettera G, H, I, L
Consiglieri delegati:Scuccimarra, Spirito,Toriello
Giovedì 16 Dicembre
Consegneranno gli iscritti il cui cognome inizia con la lettera M, N, O, P
Consiglieri delegati: Tortolani,Visconti,Altieri
Venerdì 17 Dicembre
Consegneranno gli iscritti il cui cognome inizia con la lettera Q, R, S, U, V, Z.
Consiglieri delegati: Maiello, Baratta,Cassandra.



Per eventuali informazioni ci si può rivolgere :
Alla Segreteria dell’Ordine;
Alla coordinatrice del P.O.F. Avv. Laura Landi (3314144747) dalle 17 alle 20 dal lunedì al venerdì ;
Al Consigliere Delegato alla Formazione Avv. Gianluigi Cassandra
Salerno,22 novembre 2010

Uno "scoop": la Escort di Silvio!

domenica, novembre 21, 2010

Evento formativo di deontologia (22-11-2010).


22 NOVEMBRE 2010-AVV. MAURIZIO MONINA
"L'ART. 38 DEL CODICE DEONTOLOGICO FORENSE: L'INADEMPIMENTO DELL'AVVOCATO"

Cassazione elegge giudice Costituzionale: un voto per Ruby!


Giorgio Lattanzi e' stato eletto dai giudici della Corte di Cassazione alla Corte Costituzionale.Le preferenze ottenute hanno prevalso su quelle dell'avversario Mario Morelli.
Il magistrato, che ha presieduto finora la VI sezione penale della Suprema Corte, entrerà dall'inizio di dicembre nel collegio della Corte Costituzionale.
Appena dallo spoglio dell'urna e' apparso chiaro che Lattanzi aveva superato i 130 voti necessari all'elezione, e' scoppiato l'applauso dei suoi colleghi.
A sorpresa dall'urna e' uscita fuori una preferenza per Ruby, la ragazza marocchina al centro dello scandalo scoppiato alla Questura di Milano.

venerdì, novembre 19, 2010

Riforma forense, Alpa: “Pressante appello al Senato, affinché approvi in prima lettura il testo”.


Roma. Il presidente del CNF Guido Alpa esprime soddisfazione per la conclusione dell’esame del testo del disegno di legge di riforma dell'ordinamento professionale forense e manda un "pressante appello" affinché il Senato lo approvi in prima lettura martedì, in tempo per l’apertura a Genova, il 25 novembre, del XXX Congresso nazionale.
L’aula del Senato ha esaminato tutti gli articoli ma il voto finale è stato rimandato a martedì.
"A nome dell'avvocatura, chiediamo ai senatori di confermare l’impegno preso di approvare la riforma prima del Congresso, pur consapevoli delle difficoltà che evidenzia l'attuale quadro politico; si tratta di una riforma attesa da decenni che contribuirebbe a salvaguardare la funzione sociale dell’avvocatura, a rafforzare la tutela dei cittadini, a migliorare, al passo con i tempi, il servizio indispensabile che gli avvocati forniscono diuturnamente, con notevoli sacrifici soprattutto in questi tempi di crisi, alla collettività", fa sapere Alpa.

Cassazione: per gli avvocati pubblicità lecita, ma senza suggestioni ed equivoci.


Finisce con la «censura» definitiva della Cassazione l'esperienza di Alt (Assistenza legale per tutti), l'iniziativa di due avvocati milanesi – uno consigliere dell'ordine – che nel 2007 scesero letteralmente in strada per avvicinarsi alla clientela, sfruttando le liberalizzazioni pubblicitarie targate Bersani.
Secondo le Sezioni unite (sentenza 23287/10, depositata il 18/11/2010), la sanzione inflitta dal consiglio di Brescia nei confronti dei due legali, ribadita poi dal Cnf, è del tutto congrua e legittima, per aver utilizzato un acronimo (ALT) «suggestivo», volto a catturare clientela sfruttando un riflesso «emotivo» irrazionale, ed equivocando anche sul messaggio «prima consulenza gratuita» – in realtà un «generico inquadramento del problema».
Nessuna ombra sull'operato degli organi di autogiurisdizione dell'avvocatura, ma per la ragione assorbente che in materia di pubblicità la legge professionale del 1933(articolo 38) «non contiene una specifica tipizzazione di ipotesi di illecito»: spetta quindi ai consigli dare contenuto alla formula normativa che prevede il procedimento disciplinare per «gli avvocati che si rendano colpevoli di abusi o di mancanze nell'esercizio della loro professione o comunque di fatti non conformi alla dignità e al decoro professionale».
Secondo la corte la ragione di una tale scelta legislativa, diffusa peraltro in diversi ordinamenti professionali, sta nella necessità di evitare che violazioni di doveri, anche gravi, possano sfuggire alla sanzione disciplinare.
Nel dettaglio il consiglio dell'ordine di Brescia ha dato contenuto all'articolo 38 del rdl 1578/1933 con il precetto astratto che vieta di «effettuare alcuna forma di pubblicità con slogan evocativi o suggestivi, privi di contenuto informativo professionale, e quindi lesivi del decoro e della dignità professionale».
Violazioni che l'esperienza di ALT ha commesso, a giudizio del Cnf, e su questa decisione il sindacato della corte non può che fermarsi alla congruità logica della motivazione, pienamente rispettata.

giovedì, novembre 18, 2010

Riforma forense: avvocati, si volta pagina e torna il buon senso.


(AGI) - Roma, 17 nov. - “Voltiamo pagina sulle false liberalizzazioni. Sta per avere il via libera definitivo al Senato la riforma forense e non possiamo non sottolineare la grande vittoria dell’Oua per quanto riguarda l’abrogazione della legge Bersani e, per citare solo alcuni nodi di quel provvedimento, finalmente si ritorna al buonsenso sulle tariffe minime, sulla consulenza legale esclusiva e sul ripristino del divieto di patto di quota lite”.
Lo dichiara il presidente dell’Organismo unitario dell’Avvocatura, Maurizio de Tilla, che aggiunge: “ora chiediamo che la riforma passi celermente alla Camera dei Deputati e si approvi prima ancora del prospettato scioglimento del Parlamento”.

Fisco: avvocati a Tremonti, errore escluderci tavolo riforma.


(ANSA) - ROMA, 17 NOV - E' un ''errore escludere gli avvocati dal tavolo tecnico convocato dal ministero dell'economia e finanze'' per la revisione del sistema fiscale. Lo sostiene l'Organismo unitario dell'avvocatura.
Per questo il presidente Maurizio De Tilla ha scritto una lettera al ministro Tremonti, in cui chiede un incontro per arrivare a ''un'effettiva partecipazione dell'avvocatura alla Commissione di esperti'' , visto che ''per una riforma fiscale improntata all'equità è importante il contributo degli avvocati''.
De Tilla fa presente tra l'altro che al prossimo congresso dell'avvocatura si discutera' un documento del Gruppo di lavoro sulla Giustizia Fiscale e Tributaria che prevede ''la revisione dell'attuale sistema fiscale e la difesa dei diritti dei contribuenti anche attraverso la riforma del contenzioso tributario''.
Ed osserva: l'esclusione dal tavolo preclude all'Oua ''di dare il proprio apporto giuridico e tecnico alle istanze adeguatrici degli Avvocati anche alla luce degli effetti della crisi economica e dei mercati''.

mercoledì, novembre 17, 2010

Csm: Alfano, riforma per tutelarlo da condizionamenti delle correnti.


(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Una ''seria riforma della magistratura non puo' che partire dall'organo di autogoverno'' delle ''toghe'', vale a dire il Csm, ''spesso condizionato da dinamiche interne che si assomigliano e si sovrappongono alle dinamiche interne alla politica''.
Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso del suo intervento all'Universita' Europea di Roma, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2010-2011.
Secondo il Guardasigilli, tutelare la liberta' della magistratura non vuol dire soltanto tutelarla dai condizionamenti esterni, ma anche da quelli interni alla sua componente associata''.
Il Csm, infatti, e' ''presidio di liberta' e indipendenza che - assicura Alfano - noi vogliamo difendere, ma se l'organo di autogoverno della magistratura non e' gestito in modo imparziale diventa un pericolo per le istituzioni''.
A dimostrazione di cio' Alfano cita ''la frequenza sempre crescente con cui i magistrati si rivolgono agli organi della giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato, ndr) contro le decisioni adottate dallo stesso Csm'': si tratta di un ''segnale di malessere strisciante''.

martedì, novembre 16, 2010

AZIONE REVOCATORIA: SE IL CREDITO È SORTO DOPO L'ATTO DI VENDITA IMPUGNATO, NECESSARIA LA PROVA DELLA DOLOSA PREORDINAZIONE.


“In tema di azione revocatoria, quando l’atto di disposizione è anteriore al sorgere del credito, ad integrare l’“animus nocendi” richiesto dall’art. 2901 c.c., comma 1, n. 1, è sufficiente il mero dolo generico, e cioè la mera previsione, da parte del debitore, del pregiudizio dei creditori, e non è, quindi, necessaria la ricorrenza del dolo specifico, e cioè la consapevole volontà del debitore di pregiudicare le ragioni del creditore.
Trattandosi di un atteggiamento soggettivo, tale elemento psicologico va provato dal soggetto che lo allega e può essere accertato anche mediante il ricorso a presunzioni, il cui apprezzamento è devoluto al giudice di merito ed è incensurabile in sede di legittimità in presenza di congrua motivazione.”
Cassazione, Sez. III, 15 ottobre 2010, n. 21338 (Pres. Trifone – Rel. Urban)

Dal 25 al 27 novembre a Genova Congresso Nazionale Forense.


Roma, (Adnkronos) - Il ruolo sociale, l'efficienza del sistema giuridico italiano e le prospettive dell'Avvocatura nel contesto nazionale.
Sono i temi del XXX Congresso nazionale forense, che si terra' a Genova dal 25 al 27 novembre prossimi.
E' prevista la partecipazione di circa 2mila professionisti da tutta Italia al congresso promosso dal Consiglio Nazionale Forense, dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura e dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense e organizzato dall'Ordine degli avvocati di Genova.
In una ''contingenza critica come quella attuale in cui vengono messi in discussione non solo gli equilibri economici, ma anche l'assetto stesso della giustizia - si legge in una nota - l'Avvocatura si pone l'obiettivo di creare un'occasione di confronto e di dibattito sui grandi temi che sono alla base della nostra democrazia, della tenuta istituzionale del Paese, nonche' dell'attivita' forense, con particolare attenzione all'importante funzione sociale degli avvocati''.
Tra i temi al centro del dibattito, il sistema-giustizia e le sue criticita', il ruolo dell'avvocatura come servizio ai cittadini, la valutazione delle prospettive dell'attivita' forense, in una congiuntura di crisi, anche alla luce dei progetti di riforma forense e dei cambiamenti legislativi degli ultimi anni che hanno interessato il settore.
Interverranno tra gli altri il presidente della Corte costituzionale Francesco Amirante, il primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo e il vice presidente del Csm Michele Vietti.
Prevista anche la partecipazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano.

giovedì, novembre 11, 2010

Registro pubblico delle opposizioni: disciplinato il marketing telefonico.


Con il decreto del Presidente della Repubblica del 7 settembre 2010, n. 178, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 2 novembre scorso, è stato disciplinato il trattamento dei dati contenuti in elenchi di abbonati, mediante l’impiego del telefono, a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Il regolamento ha introdotto l’innovazione del cosiddetto regime di opting out.
In particolare, il trattamento dei dati è consentito nei confronti di chi non abbia esercitato il diritto di opposizione, con modalità semplificate e anche in via telematica, mediante l’iscrizione della numerazione della quale è intestatario in un Registro pubblico delle opposizioni.
La concreta realizzazione ed il funzionamento del Registro devono essere garantiti entro 90 giorni dalla pubblicazione del regolamento.
A tal fine il Ministero dello Sviluppo Economico tramite un Gestore provvede, entro trenta giorni dal predetto termine iniziale, allo svolgimento e conclusione della consultazione dei principali operatori; entro sessanta giorni dal predetto termine iniziale, anche sulla base dell’esito della predetta consultazione, alla predisposizione e attivazione delle modalità tecniche ed operative di funzionamento ed accesso al registro da parte degli operatori; entro novanta giorni dal predetto termine iniziale, alla predisposizione ed attivazione delle modalità tecniche ed operative di iscrizione al registro da parte degli abbonati. Il registro è istituito con il completamento di tutte le fasi della descritta procedura.
Ciascun abbonato può chiedere al gestore che la numerazione della quale è intestatario, riportata negli elenchi telefonici sia iscritta nel registro gratuitamente, mediante compilazione di apposito modulo elettronico sul sito web del gestore del registro pubblico, chiamata ad un numero verde, invio di lettera raccomandata o fax al recapito del gestore o mediante posta elettronica.
L'iscrizione al registro da parte degli abbonati preclude nei loro confronti qualsiasi trattamento per scopi pubblicitari o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale, mediante l’impiego del telefono, senza distinzione di settore di attività o di categoria merceologica.
L'iscrizione di un abbonato nel registro non impedisce comunque il trattamento dei suoi dati per le predette finalità da parte di soggetti che li abbiano raccolti da fonti diverse dagli elenchi telefonici, nel rispetto del Codice della privacy.

mercoledì, novembre 10, 2010

Camera: domani convegno sull’Avvocatura con diretta web tv.


(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Domani, giovedi' 11 novembre, alle ore 15, presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, si terra' il convegno ''L'Avvocatura soggetto costituzionale nella giurisdizione''.
Aprira' i lavori il Vicepresidente della Camera dei deputati, Antonio Leone.
Interverranno Maurizio de Tilla, Presidente dell'Organismo unitario dell'Avvocatura, Gaetano Pecorella, Presidente della Commissione parlamentare di Inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Giorgio Orsoni, Ordinario di diritto amministrativo, Giulia Bongiorno, Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, Giacomo Caliendo, Sottosegretario per la Giustizia. L'evento, informa la Camera, sara' trasmesso in diretta sulla webtv di Montecitorio (http://webtv.camera.it).

Evento formativo di procedura penale (12/11/2010 - n. 4 crediti).

martedì, novembre 09, 2010

Ripetizione spese processuali pagate all’avvocato dichiaratosi antistatario .


Spese di lite pagate all’avvocato antistatario, della parte vittoriosa – Dichiarazione di nullità di sentenza - Domanda di ripetizione di indebito, art. 2033 c.c. - Rigetto -

Nel caso di riforma o annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all'art. 93 c.p.c., tenuto alla restituzione delle somme pagate a detto titolo è lo stesso difensore distrattario, il quale, come titolare di un autonomo rapporto instauratosi direttamente con la parte già soccombente, è l'unico legittimato passivo rispetto all'azione di ripetizione d'indebito oggettivo.

[TRIBUNALE DI NOLA, Dott.ssa Caterina Costabile, sentenza dell’ 8 giugno 2010]

Lettere del Presidente Avv. Montera al Sindaco di Cava ed al giornale "La Città".



Salerno,9 novembre 2010



Ill.mo

Sig.r Direttore de “La Città”

Salerno



Caro Direttore,
mi conceda la Sua ospitalità in relazione a quanto pubblicato,dal giornale da Lei diretto, nell'edizione del 3.11. u.s. (Cronaca di Cava de’ Tirreni).
Mi preme mettere a punto alcuni aspetti dell'articolo "Avvocati, siate più corretti" chiedendoLe la pubblicazione della mia lettera 9.11.c.a., che accludo, inviata al Sindaco di Cava de’Tirreni.
La ringrazio,i miei migliori saluti
Il Presidente
Avv. Americo Montera



Salerno, nove novembre 2010.

Ill.mo
Avv.Marco Galdi
Sindaco di Cava de’Tirreni

Illustre Sindaco,
Devo esprimerLe il mio rammarico,e non solo, per la inutile pubblicità che ha voluto dare alla Sua lettera 2.11.2010, diffondendola a mezzo stampa: anche Lei, distratto dalla politica scadente, impreparata ed incapace, ha dimenticato di essere Avvocato tanto è vero che firma la missiva in parola col suo solo prestigioso nome e cognome.
L’Avvocatura Salernitana - in tutta Italia rispettata e considerata, godendo gran prestigio e credibilità - non tollera di essere trascinata alla ribalta della cronaca, per colpa di un mal fermo sanpietrino.
La politica non ha né le qualità né le competenze per impartire lezioni di deontologia e richiami a valori che sono patrimonio indiscusso del Ns. Foro.
Lei dimentica,ancora,di essere Avvocato laddove chiede che sia negato al Cittadino il diritto di ottenere il risarcimento dei danni patiti a causa della negligenza della Pubblica Amministrazione.
Se ha da formulare delle doglianze le denunci facendo nomi e cognomi e, posso assicurare che l’eventuale responsabile sarà punito dall’Ordine che ho l’alto onore ed il vanto di presiedere.
Io La considero un Avvocato e voglio ricordarLe che Enrico De Nicola diceva:” Ancora oggi l'Ordine forense è collocato così in alto che in esso entrando mai si discende, ma che da esso uscendo mai più si rientra”
I miei migliori saluti.
Il Presidente
Avv. Americo Montera

domenica, novembre 07, 2010

GIUSTIZIA: DA LUNEDI’ 8 NOVEMBRE, 5 GIORNI DI SCIOPERO DELLE TOGHE ONORARIE.


(AGI) - Roma, 6 nov. - Da lunedi’ prossimo, 8 novembre, i magistrati onorari di tribunale si asterranno dalle udienze civili e penali per cinque giorni.
Lo comunica la Federmot (Federazione dei magistrati onorari di tribunale), spiegando in una nota che i coordinatori locali hanno comunicato al consiglio direttivo che “l’adesione allo sciopero raggiungera’ i massimi storici (solo contando i processi penali, rischia di saltare il 98 per cento delle udienze monocratiche, pari all’80 per cento dei processi di primo grado)”.
Questo, sottolinea la Federmot, “e’ il risultato delle deluse aspettative della categoria indotte dalle promesse dell’attuale ministro, che dimostrando seria attenzione alle nostre denunce (riconoscimento della necessita’ di valorizzare la professionalita’ acquisita dai magistrati onorari e adeguamento dell’aspetto retributivo), aveva garantito il varo della riforma della magistratura onoraria da parte del Governo entro l’estate”.
Invece, si rileva nella nota, “i giudici onorari continuano a scrivere gratuitamente sentenze su sentenze, ma nelle statistiche nazionali il loro lavoro continua ad essere ignorato, trascurando che sono stati loro a pronunciarle. Ai giudici e ai pm onorari la fatica improba di raggiungere, coi propri mezzi, le sedi distaccate, lontane decine di chilometri dai tribunali. Sono gli ultimi cottimisti del nuovo millennio, pagati 73 euro netti a udienza. Il resto del lavoro, studio degli atti e redazione delle motivazioni, non viene retribuito. Perseguono i datori di lavoro pubblici e privati che non versano i debiti contributi per i propri dipendenti, ma sono i primi a vedersi negato dallo Stato il diritto alla pensione. Le ferie estive e le festivita’ per loro sono un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro a paga zero. La malattia un rischio ulteriore di mancata retribuzione”.
Inoltre, in scadenza da un anno all’altro, “aspettano che il prossimo dicembre il Governo li proroghi in via d’urgenza (urgenza che ormai dura da dodici anni) - conclude la Federmot - la normativa sulla loro retribuzione e’ stata sempre lacunosa, la corrispondenza tra gli uffici territoriali e il ministero per fare chiarezza, incessante e le risposte del ministero contraddittorie tra loro”.

Giustizia lumaca: 42 anni di causa civile, poi si perde fascicolo!


Roma, 6 nov. (Apcom) - Giustizia lumaca, al punto che una causa civile va avanti, senza ancora veder la conclusione, da 42 anni, talmente tanti che la vittima di tanta lentezza e della prematura morte di un conte milionario ma non ligio a onorare i debiti, perde la pazienza e a 81 anni fa ricorso per l’ irragionevole durata del processo, ma l'udienza alla corte di appello di Perugia non si può celebrare, perché, alla fine, nelle more, è andato perso parte del fascicolo, risalente al 1968.
Così l'anziano signore, che aveva 40 anni quando prestò quei soldi, 30 milioni delle vecchie lire, ora ne ha 81 e ancora aspetta che gli sia pagato il debito, lievitato a 200mila euro.
A dare la notizia gli avvocati di Roma Anna Orecchioni e Giacinto Canzona che assistono lo sfortunato signore, Fausto Di Fani, ormai 81enne.
La storia - spiegano gli avvocati - inizia nel 1959 quando Di Fani, presta 30 milioni di vecchie lire a Mario Vaselli, illustre conte e titolare di un impero economico e finanziario nella Roma di allora.
Dopo otto anni, non vedendo una lira, e dopo reiterate diffide, Di Fani intraprende un'azione legale ed ottiene dal Tribunale di Roma un decreto ingiuntivo: è il 1967.