domenica, novembre 07, 2010

GIUSTIZIA: DA LUNEDI’ 8 NOVEMBRE, 5 GIORNI DI SCIOPERO DELLE TOGHE ONORARIE.


(AGI) - Roma, 6 nov. - Da lunedi’ prossimo, 8 novembre, i magistrati onorari di tribunale si asterranno dalle udienze civili e penali per cinque giorni.
Lo comunica la Federmot (Federazione dei magistrati onorari di tribunale), spiegando in una nota che i coordinatori locali hanno comunicato al consiglio direttivo che “l’adesione allo sciopero raggiungera’ i massimi storici (solo contando i processi penali, rischia di saltare il 98 per cento delle udienze monocratiche, pari all’80 per cento dei processi di primo grado)”.
Questo, sottolinea la Federmot, “e’ il risultato delle deluse aspettative della categoria indotte dalle promesse dell’attuale ministro, che dimostrando seria attenzione alle nostre denunce (riconoscimento della necessita’ di valorizzare la professionalita’ acquisita dai magistrati onorari e adeguamento dell’aspetto retributivo), aveva garantito il varo della riforma della magistratura onoraria da parte del Governo entro l’estate”.
Invece, si rileva nella nota, “i giudici onorari continuano a scrivere gratuitamente sentenze su sentenze, ma nelle statistiche nazionali il loro lavoro continua ad essere ignorato, trascurando che sono stati loro a pronunciarle. Ai giudici e ai pm onorari la fatica improba di raggiungere, coi propri mezzi, le sedi distaccate, lontane decine di chilometri dai tribunali. Sono gli ultimi cottimisti del nuovo millennio, pagati 73 euro netti a udienza. Il resto del lavoro, studio degli atti e redazione delle motivazioni, non viene retribuito. Perseguono i datori di lavoro pubblici e privati che non versano i debiti contributi per i propri dipendenti, ma sono i primi a vedersi negato dallo Stato il diritto alla pensione. Le ferie estive e le festivita’ per loro sono un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro a paga zero. La malattia un rischio ulteriore di mancata retribuzione”.
Inoltre, in scadenza da un anno all’altro, “aspettano che il prossimo dicembre il Governo li proroghi in via d’urgenza (urgenza che ormai dura da dodici anni) - conclude la Federmot - la normativa sulla loro retribuzione e’ stata sempre lacunosa, la corrispondenza tra gli uffici territoriali e il ministero per fare chiarezza, incessante e le risposte del ministero contraddittorie tra loro”.

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