giovedì, novembre 04, 2010

RIPRISTINATO AL SENATO L’INCOMPATIBILITÀ TRA L’ISCRIZIONE ALL’ALBO AVVOCATI E IL LAVORO SUBORDINATO NEL PRIVATO.


ROMA, 04 novembre- L’ Avvocatura ha accolto con soddisfazione l’approvazione oggi in aula, al Senato, di un emendamento all'art. 17 (incompatibilità) della riforma forense, che ripristina l'incompatibilità tra l'iscrizione all'albo e il rapporto di lavoro subordinato nel settore privato.

Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, ha dichiarato: «L’albo ordinario deve contenere solo avvocati liberi professionisti, con chiari requisiti di indipendenza e autonomia – ha sottolineato de Tilla – in tal senso si era già espressa la Corte Costituzionale che, a suo tempo, ha dichiarato per esempio il part time illegittimo e incompatibile con l’esercizio della libera professione. Il legislatore con il voto in aula al Senato ha rispristinato una norma di buonsenso che tutela l’integrità della professione e garantisce la qualità della prestazione per i cittadini ».

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