giovedì, aprile 15, 2010

Alpa (Cnf): “Siamo soddisfatti dell’incontro con Alfano. Bene aver ribadito la priorità della riforma forense".


Roma 15/04/2010 - Il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa commenta l’incontro di oggi presso il ministero della giustizia tra il guardasigilli Alfano e i presidenti dei Consigli nazionali degli Ordini: “Siamo soddisfatti dell’incontro e del fatto di avere nel ministro un interlocutore per la riforma delle professioni, intesa secondo una quadro di principi e valori che oggi il ministro ci ha illustrato e che corrispondono esattamente al testo di riforma dell’ordinamento forense predisposto da tutte le componenti dell’avvocatura istituzionale e associata. La nostra riforma è legata a quella della giustizia”.
“Una strategia e un programma condivisibile che assegna alla riforma forense un ruolo di battistrada. Il ministro sarà per questo in aula al senato il 21 aprile”, ha aggiunto Alpa.
Il presidente del Cnf ha apprezzato il passaggio del discorso del ministro che ha spiegato come la riforma non è destinata a mettere in contrapposizione gli interessi degli avvocati (e degli altri professionisti) con quelli dei cittadini, tanto da puntare su principi che tendono alla tutela di interessi generali: il ripristino delle tariffe minime dovrà essere all’insegna della trasparenza e chiarezza (progetto al quale il Cnf sta già lavorando), dovrà puntarsi alla qualificazione e all’aggiornamento costante, gli Ordini saranno preservati ma come garanzia di qualità nella loro autodisciplina.
Se questioni aperte ci sono, per gli avvocati queste sono legate alla compatibilità/corrispondenza tra la normativa futura e quella già in vigore. Rispondendo alle critiche indirizzate alla riforma forense da Antitrust e dalle rappresentanze delle imprese, Alpa ha sottolineato come “esse siano spesso il frutto di una interpretazione ideologica orientata. Le tariffe fungono per esempio da strumenti di perequazione sociale: assicurano un uguale trattamento tra il cliente potente (banche/assicurazioni) e il comune cittadino. Quella della concorrenza è una ideologia nel senso che in alcuni ambienti si considera la concorrenza un bene in sé, assoluto. In realtà esso va contemperato con altri interessi anche generali: l’interesse pubblico, la tutela del cittadini, la qualificazione del professionista”.
Per Alpa, in Italia il mercato forense è aperto: si vede dai numeri nel confronto europeo: 230mila avvocati di cui 46mila patrocinanti in Cassazione; in Inghilterra 110mila solicitors e 12mila barrister, unici ad avere accesso alle Corti; in Germania 120mioa avvocati di cui solo 40 patrocinanti in cassazione; in Francia 48 su 48mila.
“Negli altri paesi Ue esiste un monopolio”, ha commentato Alpa.

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