domenica, agosto 30, 2009

Avvocato dipendente ente, che svolge attività amministrativa, non può essere iscritto all'albo speciale (Cassazione Sez. Unite sent. 18359/09).


La Corte di Cassazione (sentenza n.18359/2009) torna a pronunciarsi, questa volta a Sezioni Unite, in merito alla compatibilità tra l'attività amministrativa svolta dall'avvocato che lavora in un ente locale e l'iscrizione all'albo speciale.
Secondo la Corte l'iscrizione all'albo speciale non sarebbe consentita per chi lavorando negli uffici legali degli enti locali svolge anche attività amministrative.
Nella parte motiva della Sentenza la Corte richiama un’ interpretazione costante dell'articolo 3 della legge professionale che conferisce carattere eccezionale alla possibilità di derogare alla incompatibilità assoluta tra lavoro subordinato e professione forense.
In sostanza l'iscrizione all'albo speciale sarebbe consentita solo nel caso in cui l'avvocato svolga esclusivamente attività di assistenza, rappresentanza e difesa dell'ente in cui presta la propria opera mentre, se a tali attività se ne aggiungono altre di carattere amministrativo, l'iscrizione all'albo è preclusa.

sabato, agosto 29, 2009

GIUSTIZIA: SCHIFANI, RIFORMA NON RINVIABILE BASTA POSIZIONI PRECONCETTE.


(ASCA) - Rimini, 29 ago - La riforma della giustizia ''non e' piu' rinviabile'' e su questo tema maggioranza e opposizione devono abbandonare qualsiasi ''posizione preconcetta''.
Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, intervenendo al Meeting di Rimini.
''La riforma sulla giustizia - ha detto Schifani - non e' piu' rinviabile, deve essere un'autentica priorita' condivisa, per consentire al nostro Paese di essere alla pari degli altri.
Una legge che sveltisca i tempi di attesa, ma che conservi le necessarie garanzie di difesa, e' quello che chiedono da piu' parti i cittadini. E se per il processo civile sono gia' state approvate recentemente dal Parlamento nuove norme che tendono a ridurne i tempi, occorre che la riforma del processo penale, oggi gia' all'esame del Senato, si faccia presto in un clima di confronto costruttivo tra le parti''.
Su questo tema, ha concluso, ''e' tempo che maggioranza ed opposizione assumano una posizione produttiva e lungimirante e abbandonino qualunque posizione preconcetta, ponendo l'esclusivo interesse del cittadino quale unico obiettivo da perseguire''.

Mestizia.

L’Avvenire, citato invariabilmente con l’appellativo di “quotidiano dei vescovi”, si è segnalato per le sue posizioni moraliste e antiberlusconiane. Tanto che molti si sono chiesti il perché dell’ostilità del clero nei confronti del Presidente del Consiglio.
In questo atteggiamento di superciliosa reprimenda si è distinto il direttore di quel foglio, Dino Boffo, e oggi il Giornale pubblica stralci di incontestabili documenti da cui risulta che, circa cinque anni fa, egli ha patteggiato una condanna per molestie nei confronti di una signora. Una signora con la quale era in concorrenza per i favori del marito: Boffo infatti è omosessuale.
E qui si è sommersi dalla mestizia.
Non perché si vada a rivangare la vicenda, ma perché gli innumerevoli ed insensati attacchi a Berlusconi hanno reso questa reazione plausibile. Gli eventuali difensori di Boffo si troverebbero infatti a maneggiare il coltello dal lato della punta.
Se essi dicessero: “Citate il fatto che questo direttore sia omosessuale, ma non si è d’accordo che essere omosessuali non è cosa infamante e che anzi attaccare i gay è contro la political correctness?” sarebbe facile rispondere che hanno ragione: ma soprattutto non è infamante che un uomo vada con una donna adulta e consenziente.
Eppure si è detto che Berlusconi per questo solo fatto si sarebbe dovuto dimettere. Si è perfino detto che si sarebbe dovuto dimettere perché è andato alla festa di compleanno di una diciottenne, in presenza dei genitori di lei, della sua scorta, di un centinaio di invitati, di camerieri, cuochi e sguatteri.
E si può accettare che diriga “il giornale dei vescovi” un noto gay? Nessuno ha dimenticato la diatriba a proposito di Buttiglione, quando ha citato il fatto semplice e pacifico che per la Chiesa l’omosessualità è un peccato mortale.
Il preservativo è vietato perché esso scinde (non sempre, purtroppo) la sessualità dalla procreazione: figurarsi dunque quando la Chiesa potrà accettare l’omosessualità, con la quale la procreazione è impossibile. Dunque Dino Boffo è uno di quelli che le pietre, ad un certo invito di Gesù, dovrebbe lasciarle per terra.
“Citate un fatto che è avvenuto oltre un lustro fa, che tipo di animosità vi muove per farlo?” Giusto. Ma la sinistra ha mille volte pestato l’acqua nel mortaio a proposito di qualcosa che non ha niente di rilevante né moralmente né penalmente, cioè la presenza ad Arcore dello “stalliere mafioso Mangano”.
Dimenticando che quell’uomo aveva pagato il suo debito, che è morto da molto tempo e che fu al servizio dei cavalli di Berlusconi quindici anni prima che questi entrasse in politica. Dunque, in materia di archeologia accusatoria, la sinistra non ha bisogno di lezioni.
“Citate il fatto che ha patteggiato una condanna e per giunta lievissima”. Giusto. Ma Boffo non era nessuno e i giudici non si sarebbero occupati di lui se non li avesse obbligati una querela.
Mentre Berlusconi, imprenditore in vista e con le mani in mille affari, è stato attaccato in tutti i modi (anche con circa cinquecento accessi della Finanza nelle sue imprese, alla ricerca di reati!), e tuttavia non è stato condannato.
La morale di questo episodio è che nulla è più squallido che attaccare qualcuno in modo pretestuoso. Marco Travaglio reputa indegno chiunque sia stato condannato in sede penale e fa una sola eccezione, la condanna per diffamazione a mezzo stampa, perché è il reato per il quale è stato condannato lui.
Ancora più squallido è attaccare qualcuno per ragioni morali. Nessuno è puro e candido come un giglio. Per la maggior parte ci salviamo perché siamo privi d’importanza e siamo lasciati in pace da giornalisti, paparazzi e pubblici ministeri.
Il Giornale ha fatto bene a dare pubblicità a questo fatto? In un’Italia normale, la risposta sarebbe no.
Ma in un’Italia in cui c’è un giornale come Repubblica, che vende centinaia di migliaia di copie, non solo bisogna indagare sul passato di Dino Boffo, ma sul passato di tutti.
Magari D’Alema ha dato un pizzicotto sul sedere alla serva, passando? E qui si capisce il titolo dell’articolo.
Scritto da Gianni Pardo
venerdì 28 agosto 2009
giannipardo@libero.it

...A proposito della politica che "sbircia" in camera da letto!

venerdì, agosto 28, 2009

ALFANO, CERTEZZA PENA E' LA SFIDA DA VINCERE.


(AGI) - Cortina d'Ampezzo (Belluno), 27 ago. - "La certezza della pena e' una sfida che si puo' vincere". Lo ha detto dal palco di Cortina InConTra il ministro della Giustizia Angelino Alfano.
"Una volta che si e' condannati si deve scontare la pena, altrimenti si fa un favore a chi ha commesso un crimine e si punisce la vittima. Chi svolge un cammino rieducativo in carcere, imparando un mestiere, ha un tasso di recidivita' dell'1-2 per cento, chi non lo svolge lo ha dell'80-90 per cento".
“Credo proprio che la riforma della giustizia verra’ fatta. Mi muovo nella logica di ora o mai piu’”.

mercoledì, agosto 26, 2009

Contestatore anti-magistrati al Meeting di Cl.


RIMINI - «Non ce l'avevo con Alfano, ma con Mancino»: è quanto puntualizza Sabatino Savaglio, che stamani al Meeting di Rimini ha esposto uno striscione (con la scritta «Basta carriere dei P.m. sulle spalle degli innocenti») durante il confronto tra il ministro della Giustizia ed il vicepresidente del Csm Nicola Mancino.
Savaglio, calabrese di Cosenza e ciellino, è un dirigente di una cooperativa per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta «Why not».
«Un gruppo di magistrati - spiega ai cronisti - mi usa come carne da macello. Hanno chiesto il mio rinvio a giudizio senza che mi sia stato contestato alcun caso specifico. Mi hanno indagato in quanto ero sindaco supplente di una società, sapendo benissimo che con quell'incarico non avevo alcun potere. La verità e che mi indagano solo perché sono amico di Saladino. Il Csm non blocca il progetto di pm che fa carriera anche politica rovinando le persone e le proprie famiglie».

Guardasigilli Alfano: non ci saranno nuovi indulti.


RIMINI - Il governo non pensa a proporre nuovi indulti, dopo le polemiche degli anni scorsi successive all'indulto votato dal Parlamento nel 2006 e che era stato richiesto dal Papa Giovanni Paolo II nel corso della sua storica visita a Montecitorio.
Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano parlando a margine del Meeting dell'amicizia in corso a Rimini.
"Non ci saranno nuovo indulti: lo dico chiaramente da un anno", ha detto Alfano."In Italia ci sono oltre 63mila detenuti, di cui oltre 20mila sono stranieri. Il che vuol dire che le carceri italiane sono idonee ad ospitare i detenuti italiani, ma con l'aggiungersi degli stranieri agli italiani si supera la capienza non solo regolamentare ma anche quella tollerabile dei penitenziari che ci sono".
"Ho fatto - ricorda Alfano - un appello all'Ue: non può da un lato esercitare sanzioni e dall'altro chiudere gli occhi sul fenomeno del sovraffollamento carcerario che deriva dalla presenza di detenuti stranieri: un fenomeno a cui la Ue deve prestare attenzione. La Ue o si fa promotrice di trattati o deve dare risorse economiche agli Stati più interessati dal problema dei detenuti stranieri per costruire nuove carceri".
"Noi - ribadisce il Guardasigilli - non intendiamo procedere sulla via seguita per 60 anni dalla Repubblica italiana: 30 provvedimenti di amnistia indulto per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Si fanno uscire ogni 2 anni 30mila detenuti ma il problema non si risolve mai. Noi puntiamo sulla realizzazione di nuove carceri e sul lavoro in carcere per abbassare la recidiva".
Alfano e' poi tornato sul confronto sulla giustizia.
"Avvieremo la stagione autunnale con una grande disponibilità al confronto sulla Giustizia e una grande buona volontà. Vogliamo provare davvero a fare una riforma della Giustizia che abbia il consenso più largo possibile", ha detto Alfano ed ha annunciato: "Prima di andare in Parlamento proporrò un confronto a tutto campo sui temi della riforma della Giustizia".
"In questo primo anno di legislatura - ha spiegato - abbiamo varato due importantissimi provvedimenti, il pacchetto antimafia e la riforma del processo civile, su cui è stato possibile procedere senza grandi scontri né lacerazioni. Proveremo a fare altrettanto anche nell'ambito del processo penale e delle riforme costituzionali in materia di Giustizia. E' chiaro che chiediamo altrettanta disponibilità al confronto anche all'opposizione: il dialogo non è un infinito 'bla bla' che si conclude nel nulla. Il confronto per noi è un metodo attraverso cui arrivare ad una decisione confortata da una maggioranza maggiore di quella uscita dalle urne. Chiediamo cioé il consenso ed il conforto delle forze di opposizione, ma ci deve essere da parte loro buona volontà. Noi non vogliamo fare marce indietro, non vogliamo abdicare alle tesi del nostro programma; e su di esso vogliamo confrontarci serenamente in Parlamento".
"Noi non abbiamo alcuno scontro con i magistrati - ha poi puntualizzato il Guardasigilli - Intendiamo portare avanti il progetto di riforme proposto agli elettori che lo hanno approvato con il loro voto partendo da due principi equivalenti: l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e il fatto che i magistrati sono soggetti solo alla legge, che viene fatta dal Parlamento. Serve che tutti si rendano conto del proprio perimetro di azione. Il Parlamento è sovrano e approva le leggi. Quelle leggi i magistrati le devono applicare. Noi - conclude - non vogliamo interferire rispetto ai principi sacri di autonomia ed indipendenza della magistratura".

Verbali d’accertamento infrazioni: le Sezioni Unite della Cassazione ribadiscono la valenza probatoria privilegiata (sent. n.17335/2009).


Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione (Sent. n. 17355/2009) hanno ribadito che il verbale delle infrazioni del Codice della Strada è probatoriamente valido fino a querela di falso.
Nella parte motiva della sentenza la Corte ha enunciato il seguente principio: “nel giudizio di opposizione ad ordinanza-ingiunzione del pagamento di una sanzione amministrativa è ammessa la contestazione e la prova unicamente delle circostanze di fatto della violazione che non sono attestate nel verbale di accertamento come avvenute alla presenza del pubblico ufficiale o rispetto alle quali l’atto non è suscettibile di fede privilegiata per una sua irrisolvibile oggettiva contraddittorietà, mentre è riservato al giudizio di querela di falso, nel quale non sussistono limiti di prova e che è diretto anche a verificare la correttezza dell’operato del pubblico ufficiale, la proposizione e l’esame di ogni questione concernente l’alterazione nel verbale, pur se involontariamente o dovuta a cause accidentali, della realtà degli accadimenti e dell’effettivo svolgersi dei fatti”.

martedì, agosto 25, 2009

Primo clandestino condannato: ammenda di 5.000 euro ma non espulsione per un giordano già colpevole di furto.


Alle 11,50 di ieri il giudice di pace di Firenze dott. Goracci ha pronunciato la prima condanna - di cui si abbia notizia in Italia - per il nuovo reato di clandestinità introdotto dal pacchetto sicurezza: ammenda di 5.000 euro, eventualmente convertibile in espulsione.
Il non invidiabile primato è toccato in sorte a un ragazzo di 28 anni giordano di nascita ma proveniente dalla Palestina, che è stato condotto nell´ufficio del giudice di pace dagli agenti di polizia penitenziaria, perché dal giorno di Ferragosto è detenuto nel carcere di Sollicciano dopo essere stato condannato a tre mesi di reclusione per il furto di una bicicletta.
Il giudice si è informato se l´imputato avesse subìto condanne nel suo paese. «Mi interessa ai fini della eventuale sanzione sostitutiva della espulsione - ha spiegato - nel caso fosse stato condannato a pene sproporzionate o a morte».
No, niente di tutto ciò. «E´ emersa la prova della clandestinità - ha concluso il pm d’udienza - perciò chiedo la condanna alla pena di 5.000 euro di ammenda». «Ci sono cause ostative?», ha domandato il GDP, suggerendo di guardare in particolare agli articoli sull´inosservanza dell´ordine di espulsione e sulla mancata esibizione di un documento di identità e di un titolo di soggiorno, che costituiscono reato più gravi, competono ai giudici togati e, secondo parecchi osservatori, assorbono il reato più lieve di clandestinità, facendo saltare l´intero impianto della nuova procedura davanti al giudice di pace.
«Ci sono già due provvedimenti di espulsione – ha osservato il difensore - e l´imputato è stato giudicato per la mancanza di documenti».
«Ne bis in idem», ha tradotto il giudice: cioè, non si può essere giudicati due volte per lo stesso reato.
In seconda istanza l´avvocato ha chiesto il minimo della pena. Dopo pochi minuti di camera di consiglio il giudice ha pronunciato sentenza di condanna al minimo della pena: 5.000 euro di ammenda.
Niente espulsione, e del resto nessuno l´ha chiesta. Ora gli avvocati attendono con ansia le motivazioni per capire come il giudice affronterà la questione dei preesistenti decreti di espulsione e della concomitanza con il reato più grave della mancanza di documenti.
Intanto, pur fra mille dubbi, è divenuto operativo a Firenze il nuovo reato di clandestinità.

INTERNET: GIUSTIZIA SVEDESE CHIUDE “PIRATE BAY”.


(ASCA-AFP) - Stoccolma, 25 ago - Il sito di file sharing piu' famoso e piu' utilizzato al mondo, Pirate Bay, e' stato bloccato a seguito di una decisione della giustizia svedese.
Il server che gestisce il sito, Black Internet, ha cessato di funzionare a seguito della decisione del Tribunale distrettuale di Stoccolma, che ieri ha condannato la compagnia ad una multa di 500.000 corone (circa 50.000 euro).
''Abbiamo saputo della multa poco dopo l'ora di pranzo ed il sito e' stato bloccato alle 15:00. Ci sono leggi e regole della societa' che devono essere rispettate'', ha detto il direttore generale di Black Internet, Victor Moller, intervistato dal quotidiano Dagens Nyheter.
Da luglio, sono diversi i grandi studi hollywoodiani che hanno depositato le loro denunce al tribunale di Stoccolma per far cessare l'attivita' del sito.
Pirate Bay e' uno dei principali siti, utilizzato da piu' di 25 milioni di utenti in tutto il mondo, che permette di scaricare film, musica e giochi attraverso un motore di ricerca, in modo del tutto indisturbato.

GIUSTIZIA: DOMANI DIBATTITO CON ALFANO E MANCINO A MEETING RIMINI.



Roma, 25 ago. (Adnkronos) - Un dibattito sulla giustizia verra' tenuto domani al Meeting di Rimini, alla presenza del ministro della Giustizia Angelino Alfano e del vicepresidente del Csm Nicola Mancino.
Il tema dell'incontro, che si terra' presso la Sala Neri, sara' 'Si puo' dialogare sulla giustizia'.
L'inizio e' previsto per le 11.15 e il dibattito verra' introdotto da Paolo Tosoni, presidente della 'Libera associazione forense'.
Tra i temi in discussione la riforma del Csm, quella del processo penale in discussione in Parlamento, quella del processo civile entrata in vigore di recente e la riforma dell'avvocatura.

lunedì, agosto 24, 2009

Politica e.....meretricio.

Conflitto diplomatico Italia/Malta.

Nasce a Salerno una nuova associazione di avvocati: “Foro Granata”.


"Foro Granata" è il nome dell’associazione, esclusiva per gli avvocati, affiliata al GGC del presidente Maurizio Tagliaferri, che si prefigge il compito di analizzare le tematiche politiche inerenti all’odierno mondo del calcio.
“Il nostro obiettivo primario è quello di sviluppare ed analizzare le tematiche giuridico sportive che oggi sono essenziali per la comprensione del fenomeno calcio a Salerno”, dice Luciano Provenza presidente del club.
“Basti pensare che le vicende più significative del calcio purtroppo sono state discusse, non in ambito della Lega Calcio, ma in aule giudiziarie. Foro Granata vuole essere da supporto a tutti i tifosi al fine di facilitare la comprensione degli aspetti giuridici“.
Va inoltre sottolineato che il club dell’avvocato Provenza è il primo in Italia al quale possono iscriversi esclusivamente gli avvocati sostenitori di una compagine calcistica.
“Le richieste di adesione sono continue e, con mia soddisfazione, sono positivamente sorpreso nel constatare che la maggior parte dei tesserati del club sono avvocatesse. Esse hanno dimostrato un particolare attaccamento alla fede granata collaborando attivamente per lo sviluppo del club. Ringrazio in particolare l’ avvocato Francesca Senatore, Mauro Cencione, Gennaro Izzo e Marco De Felice”.
Fra le tante adesioni degli avvocati salernitani la più significativa ed autorevole è quella del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Americo Montera che, nell’ambito di Foro Granata, ricopre il ruolo di Presidente Onorario.
Nel corso del prossimo anno il club degli avvocati tifosi ha una serie di progetti da realizzare, che comprendono convegni ed eventi culturali con la partecipazione di personalità del mondo dello sport e della politica.
Foro Granata nasce da un’idea del suo fondatore, l’avvocato Luciano Provenza, che ambiva a creare un club “faro” per la tifoseria. Una guida all’interpretazione giuridica ed alle tematiche legate al mondo del calcio. “La recente legislazione sulla sicurezza negli stadi, sarà senza alcun ombra di dubbio oggetto di dibattito nel prossimo futuro”, dice il presidente del Foro Granata che ci svela altri dettagli in merito alle tematiche che verranno analizzate nel corso delle conferenze.
Altro importante tema di discussione dei futuri convegni sarà il doping, vera e propria piaga di tutto il mondo dello sport italiano e non.
Inevitabile aprire poi una piccola parentesi sulla tessera del tifoso che riguarda i supporters che seguono attivamente le squadre: “E’ una iniziativa veramente lodevole, che spero possa divenire operativa nel più breve tempo possibile. In tal modo, a mio avviso, si responsabilizzeranno ulteriormente gli stessi tifosi rendendo gli stadi luoghi più sicuri per le famiglie”.
“Concludo ricordando che è possibile inviare le adesioni all’indirizzo e-mail lucianoprovenza@virgilio.it“.
La sede di Foro Granata è ubicata in via Luigi Guercio n° 319, e le iscrizioni sono aperte a tutti gli avvocati tifosi della Salernitana.
Mentre si attendono i futuri colpi del calciomercato, ad opera de D.S. Gugliemo Acri, possiamo già anticipare in esclusiva l’arrivo del nuovo “Bomber del Diritto”: Foro Granata.

Articolo di Angelo De Nicola del 24/08/2009, tratto dal sito http://www.granatissimi.com

domenica, agosto 23, 2009

Brasile, coppie senza figli una legge per divorziare via web.


SAN PAOLO - Vi eravate tanto amati, ma ora è tempo di voltare pagina, sciogliere il matrimonio e proseguire ognuno per la sua strada. Se siete d'accordo e non avete figli minori basta mandare una mail con il consenso e i documenti al giudice, ed ecco fatto: siete di nuovo scapoli. Funzionerebbe così il divorzio via web nel progetto di legge proposto al Congresso di Brasilia sulla base del "divorzio istantaneo" (ma comunque di persona) adottato dal Portogallo un anno fa.
In Brasile, sono oltre 150 mila le coppie che divorziano ogni anno. Un numero rilevante che mobilita una quantità da incubo di scartoffie e monopolizza il lavoro di giudici che potrebbero essere impiegati in altri settori.
La senatrice Patricia Saboya (incidentalmente la donna più bella del Congresso) ha presentato in questi giorni un progetto di legge che ridurrebbe drasticamente tempi e costi necessari per il divorzio. La misura riguarderebbe comunque solo le coppie disposte al divorzio consensuale, senza figli minorenni o incapaci.
I coniugi dovranno rivolgersi via mail ad un avvocato abilitato e il legale si incaricherebbe di inviare sempre tramite posta elettronica i documenti del matrimonio e la richiesta consensuale della coppia. Quando riceve la richiesta, il giudice può decidere per la cessazione seduta stante del vincolo, mandare un mail per richiedere una nuova conferma della volontà esplicita di entrambi i coniugi di divorziare o anche chiamare le parti in causa per un incontro, se lo giudica necessario.
"Il divorzio senza figli non è altro che un contratto civile da sciogliere, quindi è compito dello Stato facilitare al massimo le cose per chi ne è coinvolto, che siano i coniugi che siano i funzionari statali, per ridurre gli sprechi", ha commentato Saboya, che è divorziata da Ciro Gomes, candidato alle elezioni presidenziali brasiliane del 2010.
Secondo Alexandre Atheniense, presidente della commissione di tecnologia dell'Ordine degli avvocati brasiliani, che sta valutando la proposta, oltre ad una riduzione dell'ordine del 40-50% in tempo, lavoro e denaro, la misura ridurrebbe i danni legati alla fine del matrimonio. "La tecnologia favorisce l'anonimato e la distanza fisica, che in caso di divorzio possono essere fattori positivi, portare a termine la separazione senza doversi incontrare ed esporre può essere determinante", ha dichiarato l'esperto.
La proposta della senatrice brasiliana riprende ed elabora il "Divorzio istantaneo" già adottato nel 2008 dal governo portoghese nel quadro di un programma di de-burocratizzazione, che garantisce il divorzio nel giro di un'ora. In Portogallo però è comunque richiesta la presenza fisica dei coniugi per la conferma finale della volontà di separazione. In Brasile basterebbe un clic.

sabato, agosto 22, 2009

Cassazione: Carbone, le forze sono impari alla richiesta di giustizia.


Il primo presidente della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, rispondendo alle critiche mosse sull'Avanti!' in relazione alla capacità della Corte di garantire la certezza del diritto attraverso una interpretazione uniforme delle legge ha dichiarato che allo stato attuale "Il numero dei ricorsi e' assolutamente sovrabbondante rispetto alle forze in campo".
Secondo Carbone queste critiche "non tengono conto del lavoro faticoso e in gran parte non noto che numerosi magistrati affrontano".
Non è responsabilità della Corte, sottolinea Carbone, se c'è una spinta "alla proposizione di ricorsi bagatellari che non hanno la dignita' di essere sottoposti al vaglio di una valutazione di una Corte Suprema. E non e' certo responsabilita' della Corte il fatto che vari interventi legislativi, piu' che restringere in ragionevoli limiti l'accesso alla Corte, ne hanno allargato progressivamente i confini".
In relazione poi alle considerazioni svolte da 'Avanti!' sulla carriera dei magistrati per accedere alle funzioni di legittimita', il primo Presidente risponde chiarendo che tali affermazioni "non corrispondono all'attuale realta'" e ricorda "l'istituzione di un'apposita commissione per la valutazione della capacita' scientifica e di analisi delle norme, ai fini del conferimento delle funzioni di legittimita'".
Questa commissione è "nominata dal Csm e composta da tre magistrati, da un professore universitario designato dal Consiglio nazionale universitario e da un avvocato designato dal Consiglio nazionale forense" ed è chiamata a "esprimere un parere obbligatorio, anche se non vincolante, relativamente ai magistrati che concorrono per l'accesso alla Corte di Cassazione".

Rc Auto, in 15 anni aumenti del 155%.


I costi medi delle tariffe obbligatorie Rc Auto in 15 anni, cioè dal 1994 a oggi, sono aumentati di circa il 155% passando dalla tariffa media di 391 euro a 995 euro.
La denuncia è delle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori che evidenziano in una nota che «ancora peggiore è la situazione che riguarda le polizze obbligatorie per assicurare moto e motorini sotto i 150 cc di cilindrata, con utenti taglieggiati e che hanno subito impennate scandalose ed ingiustificate superiori al 400%».
Per il 2009 ci saranno nel settore delle assicurazioni ulteriori aumenti, sempre secondo Adusbef e Federconsumatori: «più 5% in media, con un impatto di 47 euro su polizze obbligatorie, mentre gli utenti delle due ruote subiranno un salasso ulteriore del 7,5% (+30 euro)».
«Le richieste di rincari del 5-9% inviate anche in questi giorni di agosto ad assicurati virtuosi che non hanno denunciato alcun sinistro da parte di compagnie dominanti sono - riporta ancora la nota dei consumatori - scandalose e ingiustificate.
Adusbef e Federconsumatori sospettano che le compagnie rincarino le tariffe sia per pagare gli alti bonus, le prebende e stock option dei manager che per coprire i buchi prodotti da investimenti su titoli tossici, swap e derivati avariati»
Ancora peggiore, come detto, per Federconsumatori e Adusbef, la situazione che riguarda le polizze obbligatorie per assicurare moto e motorini sotto i 150 cc di cilindrata, con costi medi passati da 98-121 euro (minimo e massimo) del 1994, a 435-555 euro (minimo e massimo la stima del 2009), e con i costi Rc moto che hanno subito l'impennata del 413,1% ed un aumento secco di 337 euro, passando da 98 a 435-555 euro.

venerdì, agosto 21, 2009

L'ordine del giorno della prossima tornata del COA di Salerno.



CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO
ORDINE del GIORNO
Tornata del 31 agosto 2009 (ore 10,00)

1. Lettura ed approvazione verbale precedente
2. Comunicazioni del Presidente
3. Iscrizioni e cancellazioni
4. Pareri
5. Organizzazione P.O.F.2010-Rel.Cons.Avv.Majello
6. Costituzione della Camera Arbitrale e di Conciliazione presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno:approvazione statuto e regolamento. Determinazioni conseguenziali. Rel. Il Presidente e Cons. Avv.Majello (NOTA)
7. Convegno nazionale degli Ordini Forensi,organizzato dall’Unione Regionale degli Ordini Forensi della Campania-S.Maria Capua Vetere 9/10 ottobre 2009-Iniziative e determinazioni-Rel.Cons.Avv.Majello
8. Comunicazione del Tesoriere in ordine all’impiego di beni del Consiglio
9. Designazione dei componenti le commissioni di esame Avvocato (sessione 2009)
10. Sussidi e contributi
11 Ammissioni Gratuito Patrocinio-Rel.Cons.Avv.Visconti
12. Varie ed eventuali

P.S.: L'osservanza dell'orario di inizio dei lavori rappresenterà,per tutti,reciproco rispetto e dimostrazione di buona educazione.

(NOTA) Sia la bozza dello statuto che del regolamento sono ritirabili presso la Segreteria. I sigg.i Consiglieri che desiderano spiegazioni,interpretazioni,fornire suggerimenti,esprimere disaccordo sono invitati a formulare richiesta scritta da depositare,sempre in segreteria,entro il 28 agosto 2009 per consentire un ordinato esame del punto da discutere,attesa l’importanza dell’argomento.

Il Presidente
Avv.Americo Montera
Il Consigliere Segretario
Avv.Gaetano Paolino

.............La "immedesimazione" del difensore!

Ad ottobre Congresso Nazionale dell’Unione Camere Civili a Palermo: "Ricominciamo dalla giustizia".



Dal rapporto Doing Business 2009 della World Bank emerge che l’inefficienza della giustizia civile italiana costituisce uno dei principali freni allo sviluppo produttivo dell’Italia, in quanto genera incertezza negli scambi e scoraggia gli investitori.
Nella classifica internazionale, il nostro Paese risulta al 156° posto su 181, dopo Angola, Gabon, Guinea, Liberia, Sri Lanka e Trinidad.
Questi dati mostrano l’incapacità del sistema-giustizia accettabili: i cittadini e le imprese sono in allarme, così come i principali operatori del diritto.
“Chi nell’ultimo decennio ha avuto responsabilità di governo – dice Salvatore Grimaudo, presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili - non ha mostrato eccessiva preoccupazione. Molto si è detto, qualcosa si è tentato, poco si è fatto, ma intanto il processo civile è in crisi profonda”.
L’Unione Nazionale delle Camere Civili (U.N.C.C.) si batte da tempo per avviare una rigorosa opera di organizzazione del sistema giustizia al fine di recuperare efficienza e funzionalità.
A tale scopo l’Assemblea dell’Unione Nazionale delle Camere Civili ha deliberato per i giorni 2 e 3 ottobre 2009 di svolgere, per la prima volta a Palermo, il Congresso Nazionale dal titolo “Ricominciamo dalla Giustizia. Le Camere Civili Italiane per il Cittadino” che tratterà i seguenti argomenti: codice civile Europeo; riforma del processo Civile e la figura costituzionale dell’avvocato; risoluzione alternativa controversie.

lunedì, agosto 17, 2009

Platone e l'ingiustizia.

GIUSTIZIA: PECORELLA, MALFUNZIONAMENTO E' COLPA POLITICA.


(AGI) - Cortina d'Ampezzo - "La responsabilita' maggiore del malfunzionamento della giustizia non e' dei magistrati ma della politica".
Lo ha dichiarato Gaetano Pecorella, parlamentare Pdl, a Cortina InConTra. "I magistrati sono sottratti a qualunque tipo di controllo disciplinare. E' un sistema indisciplinato perche' noi non siamo intervenuti con efficacia, la colpa e' della politica".
Pecorella ha proseguito: "La magistratura e' una corporazione, non vuole la divisione fra pm e giudici perche' l'unione e' la sua forza, ma e' un problema che deve affrontare la politica. In un processo basato sulla parita' delle parti e' una presa in giro non separare le carriere. E' la sinistra che ha sempre bloccato questa riforma".
E sul Csm: "L'organismo disciplinare non puo' essere nelle mani dei magistrati, questa non e' indipendenza, e' irresponsabilita'. Deve finire il Csm monopolizzato dalle correnti, bisogna cambiar sistema. La sovranita' appartiene al popolo per tutto tranne che per la giustizia. Il Csm deve essere o espressione di un voto popolare, oppure deve essere composto diversamente".

CSM: CASELLATI, RIFORMULEREMO MECCANISMO ELEZIONE.


"Respingo il fatto che il collasso della giustizia e' colpa di tutti tranne che dei magistrati, va recuperata una responsabilita' in questo servizio".
Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dal palco di Cortina InConTra.
"La giustizia cosi' com'e' non funziona, e' allo sfascio. E' per questo che abbiamo pensato di riformare il codice civile e penale, e che pensiamo di riformulare il meccanismo di elezione del Csm".
E sul Consiglio Superiore della Magistratura, la Casellati ha continuato: "Bisogna rompere le correnti, non e' possibile che il Csm guardi di piu' alle logiche di appartenenza che al merito delle questioni. Ha tenuto la politica sotto la minaccia di inchieste. Ai tempi della riforma provata da Castelli, Spataro mando' un sms a 400/500 magistrati dicendo di boicottare i colleghi che collaboravano con il ministro".

lunedì, agosto 03, 2009

Buone vacanze!


Il blog sospende, per qualche giorno, le pubblicazioni: arrivederci a dopo ferragosto e buone vacanze a tutti.

sabato, agosto 01, 2009

Parlamento chiude 'per ferie', stop di 45 giorni.


(ANSA) Quasi 1.750 ore in circa 400 sedute: é la durata complessiva dei lavori in questa legislatura delle Aule di Camera e Senato che hanno chiuso i battenti per la pausa estiva, dopo l'ok del Senato al decreto anti-crisi.
Vacanze lunghe, iniziate da giovedì a Montecitorio e oggi a Palazzo Madama, e salutate con visibile gioia dai deputati e senatori, che hanno lasciato in un battibaleno l'emiciclo dopo le ultime votazioni. Alla Camera l'Aula riaprirà i battenti il 14 settembre, al Senato il 16. Totale, per entrambi i rami del Parlamento, 45 giorni.
All'ordine del giorno di Montecitorio ci saranno il provvedimento sulle cure palliative e la legge comunitaria, a Palazzo Madama il calendario prevede invece le norme per l'etichettatura dei prodotti alimentari e le prevenzione di frodi nel credito al consumo. Le commissioni ricominceranno a lavorare dal 7 settembre alla Camera, dal 9 al Senato.
Ecco i dati più significativi dei lavori delle due assemblee legislative, che sono stati diffusi in occasione delle cerimonie del Ventaglio.
LE AULE - L'Assemblea di Montecitorio ha lavorato quasi 1.200 ore in 212 sedute, delle quali: circa 750 ore dedicate all'attività legislativa e quasi 250 all'attività di indirizzo e controllo. L'Aula di Palazzo Madama ha tenuto più di 250 sedute, per circa 600 ore di lavoro.
IL SINDACATO ISPETTIVO - Nella XVI legislatura sono stati presentati in tutto 6.334 atti. Le interpellanze sono state 430 di cui 277 concluse (64,42%); 604 le interrogazioni a risposta orale (336 concluse, 55,63%); 1.648 le interrogazioni in commissione (1.024 concluse, 62,14) e 3.652 le interrogazioni a risposta scritta (964 concluse, 26,4%). Nella XV legislatura le interpellanze erano state 668 (362 concluse, 54,19%), 1.111 le interrogazioni (597 concluse, 53,74%), 1.287 le interrogazioni in commissione (842 concluse, 65,42%) e 4.395 le interrogazioni a risposta scritta (1.234 concluse, 28,8%).
LE COMMISSIONI - Alla Camera fino 18 luglio (é l'ultimo dato censito) 3.193 sono state le sedute in sedi formali delle Commissioni permanenti nel corso della XVI legislatura, per un totale di 1.842 ore e 15 minuti di seduta. Al Senato le commissioni hanno tenuto circa 1400 sedute per quasi 1300 ore.
GLI ATTI NORMATIVI - Nella XVI legislatura, sempre fino a metà luglio, sono stati emanati 172 atti normativi a fronte dei 167 nella XV. Le leggi sono state 89 (47 nello stesso periodo della XV), 29 i decreti legislativi (contro 54), 37 i decreti legge (contro 30) e 17 i regolamenti di delegificazione (contro 36). Nove leggi sono state approvate in sede legislativa in commissione a fronte delle 5 nella XV.
LE FIDUCIE - Nella XVI legislatura la fiducia, tra Camera e Senato, è stata posta 24 volte, a fronte delle 17 nello stesso periodo della XV.

.......Vicienzo mè pate ‘a mè ?


Dopo il contestato progetto del c.d. “Crescent”, - orribile casermone in travertino a ferro di cavallo che a me, da vecchio salernitano, ricorda il tetro catafalco in cemento collocato all’ingresso del cimitero (la “Congrega di San Bernardino”) - adesso arriva dall’altro capo del Lungomare un grattacielo stile “Dubai”.
Sia l’uno che l’altro progetto, vecchi e già realizzati altrove da Bofil, sono partiti dal Comune di Salerno (cioè dal Sindaco Vincenzo De Liuca) ma finalizzati ad interessi economici privati (a Santa Teresa prestigiosi appartamenti, a Piazza Concordia un lussuoso albergo).
Ma ogni dubbio o difficoltà si risolvono con la potenza delle parole: una volta tutto ciò si sarebbe chiamato “speculazione edilizia”, adesso diventa una meritoria “riqualificazione urbana”!
Zitti e tutti ad applaudire,pennivendoli di regime e corifei in testa, …..Perché? Ma perché….“Vicienzo mè pate ‘a mè”.
consiglioaperto

Il sito internet del Ministero della Giustizia cambia aspetto.

Buone notizie: siamo a "inflazione zero".