
Alle 11,50 di ieri il giudice di pace di Firenze dott. Goracci ha pronunciato la prima condanna - di cui si abbia notizia in Italia - per il nuovo reato di clandestinità introdotto dal pacchetto sicurezza: ammenda di 5.000 euro, eventualmente convertibile in espulsione.
Il non invidiabile primato è toccato in sorte a un ragazzo di 28 anni giordano di nascita ma proveniente dalla Palestina, che è stato condotto nell´ufficio del giudice di pace dagli agenti di polizia penitenziaria, perché dal giorno di Ferragosto è detenuto nel carcere di Sollicciano dopo essere stato condannato a tre mesi di reclusione per il furto di una bicicletta.
Il giudice si è informato se l´imputato avesse subìto condanne nel suo paese. «Mi interessa ai fini della eventuale sanzione sostitutiva della espulsione - ha spiegato - nel caso fosse stato condannato a pene sproporzionate o a morte».
No, niente di tutto ciò. «E´ emersa la prova della clandestinità - ha concluso il pm d’udienza - perciò chiedo la condanna alla pena di 5.000 euro di ammenda». «Ci sono cause ostative?», ha domandato il GDP, suggerendo di guardare in particolare agli articoli sull´inosservanza dell´ordine di espulsione e sulla mancata esibizione di un documento di identità e di un titolo di soggiorno, che costituiscono reato più gravi, competono ai giudici togati e, secondo parecchi osservatori, assorbono il reato più lieve di clandestinità, facendo saltare l´intero impianto della nuova procedura davanti al giudice di pace.
«Ci sono già due provvedimenti di espulsione – ha osservato il difensore - e l´imputato è stato giudicato per la mancanza di documenti».
«Ne bis in idem», ha tradotto il giudice: cioè, non si può essere giudicati due volte per lo stesso reato.
In seconda istanza l´avvocato ha chiesto il minimo della pena. Dopo pochi minuti di camera di consiglio il giudice ha pronunciato sentenza di condanna al minimo della pena: 5.000 euro di ammenda.
Niente espulsione, e del resto nessuno l´ha chiesta. Ora gli avvocati attendono con ansia le motivazioni per capire come il giudice affronterà la questione dei preesistenti decreti di espulsione e della concomitanza con il reato più grave della mancanza di documenti.
Intanto, pur fra mille dubbi, è divenuto operativo a Firenze il nuovo reato di clandestinità.
Nessun commento:
Posta un commento