sabato, maggio 02, 2009

Accolto dal TAR del Lazio il ricorso del magistrato Clementina Forleo.



Il Tar del Lazio dà ragione a Clementina Forleo e annulla la decisione con cui il Csm il 28 luglio 2008 ha trasferito il gip da Milano a Cremona per incompatibilità ambientale dopo che in tv e sulla stampa aveva parlato di «sottili pressioni» che avrebbe subito da «poteri forti» e di rallentamento delle indagini quando si occupava come giu­dice del caso Unipol/Bnl.
Tre i punti evidenziati dai giudici amministrativi nelle 24 pagine della sentenza.
Il primo è che di fronte al Csm il procedimento sulla Forleo non doveva seguire la strada amministrativa del trasferimento d’ufficio, ma quella disciplinare che eventualmente può portare a un trasferimento cautelare; lo impedisce la legge sulla materia che, modificata nel 2006, ha però creato un sistema che soffre di una «sorta di incompletezza », commentano i magistrati.
Il secondo passaggio riguarda il fatto che non è stata data una «esauriente spiegazione sulla plausibilità» del perché l’indipendenza e la imparzialità di Clementina Forleo sarebbero state messe in dubbio dalle sue dichiarazioni.
Il terzo argomento sottolineato dal Tar, infine, è che doveva essere valutata dal Csm anche la richiesta con cui Laudi aveva invitato all’astensione per «inimicizia personale» il vice presidente della prima commissione Letizia Vacca la quale, in piena fase istruttoria, aveva pubblicamente definito la Forleo e il collega Luigi De Magistris come «cattivi giudici che non danno il buon esempio».
È «arduo ipotizzare che l’inosservanza dell’evetuale obbligo di astensione non abbia potuto produrre un’alterazione del procedimento », commentano i giudici.
La decisione del TAR, pur essendo teoricamente immediatamente esecutiva, non verrà applicata subito.
Al­meno non prima della definizione completa del suo iter che, se il Csm farà ricorso, come ha sempre fatto in casi analoghi, dovrà passare anche il vaglio del Consiglio di Stato.

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