sabato, agosto 23, 2008

Il settore Giustizia? E’ l’isola di Cuba della Pubblica Amministrazione.


Nel settore giustizia si è giunti al paradosso che a forza di piazzare computer ovunque, senza dotarli di programmi e linguaggi comuni, a forza di creare connessioni in rete non concepite in modo organico e pianificato, la confusione è pure aumentata.
In molti uffici si verbalizza ancora a mano, pur giacendo sul tavolo un computer che nessuno sa usare, o che non è dotato di programmi, o che si è guastato in un passato non facile da determinarsi.
Non potendosi pretendere, naturalmente, che convivano ed interagiscano l’informatica ed i pennini, va a finire che tutto gira alla velocità dei secondi, ma seguendo i protocolli di complessità dei primi.
E se si va in un qualsiasi ufficio giudiziario si potrà ancora osservare che tutto si muove spostando montagne di carta e fascicoli, su appositi carrelli che portano a zonzo tonnellate di roba.
I nostri tribunali sono come l’isola di Cuba per le vetture: il tempo si è fermato ed è nato un museo a cielo aperto, una realtà che vive fuori dalla realtà.
Davide Giacalone
“Fannulloni d’Italia” Edizioni Libero- pag. 131

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