venerdì, agosto 29, 2008
Giustizia/ Osapp: introdurre rilascio su cauzione.
Roma, 29 ago. (Apcom) - Ripristinare l'istituto della libertà degli imputati dietro cauzione ed evitare invece la reintroduzione del braccialetto elettronico.
E' la richiesta avanzata da Leo Beneduci, segretario generale dell'Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (Osapp), in una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro della Giustizia Angelino Alfano.
La libertà su cauzione, ricorda Beneduci, è un istituto abolito con l'ultima riforma del codice di procedura penale. "Come principali interpreti del sistema giudiziario - dice il capo dell'Osapp - vogliamo anche noi ribadire come quella del braccialetto sia stata un'esperienza antieconomica e antisociale, da non ripetere".
"Spesso - prosegue Beneduci - abbiamo sentito il ministro Alfano sostenere che i motivi che giustificano una misura del genere, al punto da considerarla risolutiva per il problema del sovraffollamento, sono da ricondursi direttamente all'esperienza anglosassone. Dello stesso avviso ma da un punto di partenza diverso è il nostro tentativo di introdurre, o meglio reintrodurre, uno strumento quale quello della cauzione che, oltre ad annoverare autorevoli consensi nella dottrina processual-penalistica - si legge nella nota del segretario generale - si identifica, appunto, anche nell'adeguamento alle legislazioni degli altri Paesi cui il nostro codice si ispira".
"Oltre che negli Stati uniti e in Gran Bretagna - sottolinea Beneduci - anche nella vicina Spagna sono previste disposizioni dal contenuto analogo, e sono tutt'altro che infrequenti fughe di criminali italiani verso quel Paese, come ampiamente documentato dalla cronaca giudiziaria".
"Da noi invece - prosegue - il cittadino straniero che compie un reato, magari nel proprio Paese, e poi fugge in Italia, contribuisce solo ad incrementare la popolazione carceraria dei nostri istituti di pena sovraffollati, proprio perchè l'ordinamento non prevede il rilascio su cauzione".
"Ulteriori vantaggi si profilano sul versante erariale per la riparazione dell'ingiusta custodia cautelare in carcere. E ancora, il versamento della cauzione costituisce in caso di condanna dell'imputato una quota di accantonamento dalla quale attingere per il recupero delle somme dovute allo Stato, ovvero ai privati danneggiati dal reato. Prima di lanciare quindi qualsiasi ipotesi di riforma invitiamo - conclude Beneduci - il ministro a ragionare su una proposta che siamo sicuri non tutta la maggioranza di Governo sdegnerà come ulteriore elemento di riflessione".
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