giovedì, marzo 27, 2014

L'OUA PRESENTA UN PACCHETTO DI PROPOSTE AL MINISTRO ORLANDO IN UN INCONTRO POSITIVO E PROFICUO. UNITARIETÀ DI VEDUTE TRA AVVOCATURA E MAGISTRATURA SULLA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE.

NICOLA MARINO, OUA: "NO ALL'OBBLIGATORIETÀ DEL PROCEDIMENTO DI CONCILIAZIONE PRELIMINARE. FORTE ACCORDO SULLE MODIFICHE AL DDL DELEGA CANCELLIERI. CONDIVISIONE SU ARBITRATO SUI GIUDIZI PENDENTI, POSITIVA LA VALORIZZAZIONE DEL RUOLO DELL'AVVOCATO PER RIDURRE IL CONTENZIOSO".
Oggi si è tenuto il previsto incontro sulla riforma del processo civile tra avvocatura, magistratura e ministro di Giustizia, Andrea Orlando, con la partecipazione del Capo dell’ufficio legislativo, Domenico Carcano e il Capo di Gabinetto, Giovanni Melillo.
Per l’Organismo Unitario erano presenti, il presidente Nicola Marino e il coordinatore della Commissione Oua sulla procedura civile, Carlo Maria Palmiero. L’Oua ha predisposto un documento con osservazioni e proposte.
La riunione è stata anche preceduta da un confronto con Anm, Cnf e Unione Camere Civili.
Nicola Marino, alla fine della fitta giornata, ha espresso innanzitutto un giudizio positivo per la «forte convergenza di posizioni tra avvocatura e magistratura già nella riunione preliminare».
«Una novità che rompe le vecchie barriere del passato - sottolinea il presidente Oua - e che crediamo sia la base di una nuova stagione di riforme condivise. Il confronto continuerà anche nelle prossime settimane».
Quindi, ha messo in evidenza come con il ministro Orlando, «si sia riusciti a costruire un canale di comunicazione proficuo nella forma e positivo, pur con delle differenze di vedute, nella sostanza». Nel merito, Nicola Marino ha ricordato, quindi, alcuni dei nodi affrontati: «Abbiamo precisato ulteriormente il nostro no all'obbligatorietà della procedura di conciliazione preliminare e all’ipotesi di gratuità della prestazione del legale. Abbiamo confermato il nostro sì all’arbitrato endoprocessuale sui giudizi pendenti e alla positiva valorizzazione del ruolo dell'avvocato per ridurre il contenzioso». «Inoltre – aggiunge - abbiamo ribadito che è ora di finirla con le scorciatoie coattive, serve un impegno per avviare una rivoluzione culturale sul grado di litigiosità nel nostro Paese, anche con incentivi e esenzioni fiscali. Forte accordo anche con i magistrati sulle necessarie modifiche al ddl delega Cancellieri. Motivazione a pagamento e responsabilità solidale del difensore nelle cosiddette liti temerarie, per citare alcuni dei nodi irrisolti, sono punti sui quali anche il ministro ha confermato la disponibilità a una seria revisione. Infine, da approfondire e precisare l’aumento di competenze per i giudici di pace: bisogna essere certi della capacità di tenuta degli uffici di fronte a un maggiore carico di lavoro, ma, soprattutto, avere garanzie certe della qualità e competenza dei giudici onorari. Crediamo, in tal senso, che sia urgente avviare una riforma complessiva del settore, con il necessario coinvolgimento dell’Oua».
«Il confronto prosegue – conclude Marino – il nostro obiettivo è trovare soluzioni ai gravi problemi della giustizia italiana, a partire dalla lunghezza eccessiva dei processi e dall’enorme contenzioso, senza però sacrificare la tutela dei cittadini e il diritto di difesa».
Roma, 26 marzo 2014

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