martedì, dicembre 28, 2010

Escusività consulenza legale: la posizione dell'OUA.


GIUSTIZIA, L’OUA ALL’ANTITRUST:
L’EUROPA E LA NOSTRA COSTITUZIONE SONO CHIARI: I CITTADINI SONO TUTELATI SOLO GRAZIE ALLA CONSULENZA LEGALE ESCLUSIVA DEGLI AVVOCATI.
IL MERCATO È UN’ALTRA QUESTIONE

Il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, Maurizio de Tilla, replica alle polemiche di questi giorni sui quotidiani sulla consulenza legale esclusiva e sulla futura legge professionale forense all’esame del Parlamento: “C’è un equivoco di fondo ogni qualvolta si tratta il nodo dell’ordinamento forense: in gioco non c’è una rendita di posizione di una categoria professionale, una presunta “casta” con oltre 230 mila professionisti, che si barcamena tra crisi economica e precarizzazione. Ma è in discussione l’equilibrio del sistema giustizia e il diritto dei cittadini ad avere una difesa e una assistenza adeguata, non solo nel processo ma anche prima. Stiamo parlando di una prerogativa garantita costituzionalmente qual è quella dell’accesso alla giustizia, comparabile, per esempio, a quella ad una sanità universale e pubblica. In tutto ciò la concorrenza ha un ruolo diverso, importante, ma non assimilabile a logiche meramente mercantili. L’Unione europea con la Direttiva Servizi (la Bolkestein) sul punto è stata chiarissima e le interpretazioni interessate di alcuni lobby nostrane sono state in più occasioni smentite, la stessa Costituzione all’articolo 24 è netta. Eppure nonostante le fonti normative, si continua con questo dibattito sicuramente interessato, ma stucchevole e inutile”.

De Tilla, infine, contestualizza ulteriormente la posizione dell’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura: “Non si comprende – sottolinea - perchè quando si parla di processo civile e, nello specifico di sistemi extragiudiziali, come la nuova media-conciliazione, si tende a ridimensionare la funzione strategica del difensore e, addirittura, ad escludere la presenza necessaria dell’avvocato? Invece di preoccuparsi di ridurre la lunghezza dei processi per essere più competitivi, avviando un processo di riorganizzazione della macchina giudiziaria, come abbiamo auspicato in più occasioni con decine di proposte concrete (tra le altre il Decalogo Oua), si percorrono soluzioni emergenziali, già viste e sbagliate, e si rincorre la logica del capro espiatorio: l’avvocato come causa di tutti i mali del Paese. Ingiusto nonché fallimentare. L’esito negativo della nuova mediaconciliazione obbligatoria, come già avvenuto con l’arbitrato nel lavoro, sarà un ulteriore riprova di quanto denunciamo da mesi”.

Roma, 28 dicembre 2010

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