martedì, luglio 03, 2012

L’OUA AL GOVERNO: NEL PROSSIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI PREVALGA IL BUONSENSO.

(AGENPARL) - Roma, "Crescono le adesioni allo sciopero del 5 luglio contro la revisione della geografia giudiziaria, la rottamazione della giustizia (con gli attacchi al processo civile, all’appello cassatorio e alla legge Pinto) e contro i provvedimenti sulla riforma delle professioni. Secondo l’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua) sono già oltre 100 le città che hanno organizzato manifestazioni in occasione dell’astensione dalle udienze. Si moltiplicano intanto le iniziative di protesta, le occupazioni, i cortei in moltissime città. La richiesta dell’Oua è che nel prossimo Consiglio dei Ministri si sospenda questo provvedimento". Lo afferma in un comunicato Maurizio de Tilla, presidente Oua. "Il governo non ascolta ed è ostaggio di modelli teorici che non hanno alcun riscontro con la realtà: la chiusura di oltre 1000 uffici giudiziari rappresenta la demolizione del servizio giustizia sul territorio. La scelta più giusta, nel prossimo Consiglio dei Ministri, è sospendere questa decisione e riprendere il dialogo, altrimenti il rischio è quello di una radicalizzazione della protesta. Si minacciano già interruzioni stradali, occupazioni dei tribunali. È una situazione incandescente. Ed è bene sottolineare che alle iniziative dei comuni, dei cittadini, degli avvocati, si aggiungono anche quelle dei lavoratori di Cgil, Cisl e Uil. Un fronte ampio e compatto». Il presidente dell’Oua, quindi, spiega alcuni degli elementi di forte critica al provvedimento dell’Esecutivo: "È una revisione irrazionale e insensata assisteremo alla creazione di grandi tribunali (nelle maggiori città italiane come Roma e Napoli) e la conservazione di piccolissimi tribunali. E, invece, verrebbero cancellati proprio quei medi tribunali, spesso esempio di produttività ed efficienza". "È una scelta – aggiunge il presidente Oua - che creerà non solo disagi e danno ai cittadini e alle imprese dei territori interessati, ma non produrrà alcun risparmio. Non solo: l’ulteriore conseguenza sarà l’intasamento e il sovraccarico delle strutture rimanenti. Una giustizia già lenta è così destinata a diventare elefantiaca e immobile". L’Oua critica duramente, inoltre, che il Ministro della Giustizia non abbia ancora trasmesso il progetto definitivo di revisione della geografia giudiziaria, già preannunciato sulla stampa "La tensione è alta – conclude de Tilla – in questi giorni si stanno moltiplicando in tutto il Paese le iniziative contro le ipotesi di applicazione della delega sulla geografia giudiziaria, purtroppo oscurate dai media nazionali. È incredibile il silenzio, o in alcuni casi la disinformazione, che si sta facendo sulla chiusura di oltre 1000 presidi di giustizia e sicurezza. Questo governo sta rottamando la giustizia, eppure un’altra strada è possibile per tagliare gli sprechi e non i diritti. Basterebbe, per esempio, ascoltare le decine di proposte avanzate dall’avvocatura basate sulla necessità di garantire alcuni parametri: efficienza, tutela del servizio sul territorio, razionalizzazione della spesa, efficacia e modernizzazione. Per esempio, riconvertendo molte strutture in tribunali tecnologici e telematici".

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