A decidere in questo senso era stata infatti la prima sezione penale che aveva annullato senza rinvio "perchè il fatto non sussiste" la condanna al pagamento di una ammenda di centomila lire inflitta dal tribunale di Trieste a un cittadino croato di 62 anni, Mirko Majstorovic, per non aver osservato l’ordinanza del sindaco che gli imponeva di astenersi dall’attività.
All’uomo si contestava la violazione dell’art. 650 del codice penale, lo stesso articolo sul quale si basa l’ordinanza del sindaco di Firenze che prevede la denuncia penale e fino a tre mesi di arresto per i lavavetri sorpresi in città.