sabato, gennaio 18, 2014

La Cancellieri ha atteggiamenti incompatibili con sua funzione!

«Incompatibili con la funzione ministeriale». Così l’avvocatura, riunita a Napoli per la Conferenza nazionale, giudica «gli atteggiamenti» tenuti dal guardasigilli Annamaria Cancellieri.
In un documento unitario, licenziato dalla Conferenza, «l’avvocatura italiana prende atto delle espressioni e dei toni utilizzati dal ministro della Giustizia per giustificare la sua assenza alla Conferenza. Toni ancora una volta non rispettosi dell’alta funzione che la Costituzione attribuisce alla professione forense».
Gli avvocati sottolineano poi «che il ministro, dopo avere assicurato la presenza all’assise, ha ritenuto prioritario recarsi invece a Mosca per l’organizzazione di seminari, visite e partecipazioni a convegni per lo scambio di esperienze nel campo della formazione giuridica e penitenziaria, mentre a Napoli l’avvocatura ha proposto soluzioni concrete e di immediata efficacia per superare le inefficienze della giustizia italiana».
Dopo la dura contestazione al sottosegretario Cosimo Ferri, i toni alla Conferenza Oua («La Giustizia umiliata: quale democrazia senza diritti») sono stati più distesi.
Ma la lettura del documento di risposta al Guardasigilli, accusata di «atteggiamenti incompatibili con la sua funzione ministeriale», è stato applaudito ed accompagnato dal coro «dimissioni».
E le dimissioni minacciate anche dal presidente dell’ Oua Nicola Marino, alle quali potrebbero aggiungersi quelle dei presidenti degli organismi territoriali dell’ Avvocatura, l’ astensione dalle udienze dal 18 al 20 febbraio e la manifestazione davanti al Parlamento indetta per la stessa data, sembrano ancora poco all’ala più radicale della protesta, rappresentata dai giovani avvocati.
Anche per l’ Anf (Associazione nazionale forense) la protesta è ancora insufficiente. «L’ astensione di 3 giorni – afferma il segretario dell’ Anf Ester Perifano – rischia di essere uno stanco rituale – la risposta al malessere che viene dalle rappresentanze nazionali dell’ avvocatura non soddisfa».

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