sabato, dicembre 21, 2013

Sacrifici per tutti tranne che per il Csm.

La cosa bella di Michele Vietti, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, è che a intortarti non ci prova nemmeno.
I vertici degli altri organi costituzionali e degli enti pubblici si riempiono la bocca con la spending review, poi è un miracolo se gli aumenti delle loro spese restano contenuti nei limiti del tasso d’inflazione.
Nell’organo di autogoverno dei magistrati simili ipocrisie non attecchiscono.
Il Csm ha affrontato l’argomento una volta sola, nel luglio 2012, per dire che i tagli preventivati dal ministero per l’intero comparto della Giustizia avrebbero messo a rischio le indagini su materie come terrorismo, traffico di droga e criminalità organizzata.
Filosofia che il Csm difende con indubbia coerenza, tanto da estenderla al proprio bilancio interno, che pure nulla ha a che vedere con la qualità delle inchieste giudiziarie. Il bilancio di previsione 2014 del Csm, del quale Libero ha preso visione, sembra giungere da quel tempo lontano e felice nel quale alle pubbliche amministrazioni bastava elencare le proprie esigenze, senza porsi il problema di contenere il budget; anzi, arrotondando ogni voce per eccesso.
Il ministro del Tesoro provvedeva poi a staccare l’assegno, senza battere ciglio. Del resto, se qualcuno ha inventato le tasse e i contribuenti, un motivo ci sarà. Così, per il prossimo anno, il Csm ha già messo in conto spese per la bellezza di 43.877.547 euro.
E siccome il 2013 sta per chiudersi con uscite complessive pari a 32.717.028 euro, significa che nel 2014 l’organismo guidato da Vietti prevede di spendere il 34% in più di quanto ha fatto negli ultimi dodici mesi. In un momento in cui tutti stringono la cinghia, conforta sapere che c’è chi non deve fare i conti con simili preoccupazioni.
Raffrontato con il budget stanziato inizialmente per il 2013, che ammontava a 41.650.216 euro, l’incremento è del 5,3%: oltre il triplo del tasso d’inflazione stimato dal governo, pari all’1,5%.
 Nella relazione illustrativa alla previsione di spesa, firmata dal segretario generale Carlo Visconti, si leggono cose controcorrente in una fase come quella attuale. Già alla prima voce, quella dell’«Assegno Componenti», si prevede un esborso di 1.600.000 euro, superiore del 20% a quello del 2013. «Considerato che nel 2014 si insedieranno i consiglieri del quadriennio 2014-2018», spiega la relazione, l’incremento «garantisce l’incertezza di questo tipo di spesa, tenuto conto della differenza di trattamento secondo la “qualifica” con cui i medesimi vengono nominati (avvocato o professore)». Csm tour operator - Più difficile spiegare i viaggi. Perché viaggiano parecchio, i componenti del Csm.
E prevedono di farlo sempre di più. Soprattutto Vietti, che è già stato in missione in mezzo mondo, inclusi Stati Uniti, Argentina, Russia, Francia, Iraq e Afghanistan. E viaggiare costa. All’inizio del 2013 la voce «Rimborso spese attività estero componenti» era stata finanziata con 45.000 euro. Rivelatisi insufficienti, tanto che a fine anno la spesa è stata di 95.000 euro. Per evitare simili sgradevoli correzioni, la dotazione del 2014 è stata portata a 130.000 euro (+37%), con la speranza che stavolta bastino.
Aumento che la relazione giustifica con «un prevedibile incremento delle attività internazionali». Questione che interessa anche i magistrati segretari: il loro rimborso spese, legato soprattutto all’attività fuori confine, è previsto che salga da 34.000 a 110.000 euro, con un balzo del 224%. Lo stesso standard generoso è usato nei riguardi del personale. Il prossimo anno le spese per la previdenza integrativa, l’assicurazione sanitaria e la formazione dei dipendenti sono destinate a crescere del 48%, passando da 885.000 a 1,31 milioni.
È in arrivo, infatti, «un ambizioso programma formativo in favore del personale dipendente», che andrà in parallelo con «un importante programma di formazione linguistica in favore di componenti e magistrati addetti alla segreteria».
E siccome il Csm è un’isola felice, nel 2014 «sono prevedibili» anche «concorsi per il reinquadramento di tutto il personale», che hanno già fatto salire la voce «Compensi per incarichi speciali» da 474.000 a 700.000 euro (+48%). Al confronto, il budget per i buoni pasto dei magistrati e del personale è un modello di oculatezza: i 330.000 euro messi a bilancio (e interamente spesi) nel 2013 diventano 370.000 nel 2014.
«È previsto uno stanziamento incrementato di circa il 10%», si legge nella relazione. In realtà è il 12%, ma viste le altre voci non è il caso di lamentarsi. L’energia elettrica, ad esempio: per il 2013 era stata messa in conto una bolletta di 495.000 euro, rivelatasi fortunatamente assai inferiore: 365.000 euro.
Bella notizia. Ma allora perché per il 2014, alla stessa voce, è prevista una spesa di 550.000 euro, superiore del 51% a quella di quest’anno? Bisogna tenere conto «dei probabili aumenti delle tariffe e dell’incremento dei consumi a causa dell’uso intensivo dei condizionatori di palazzo dei Marescialli in estate rilevato dall’economato», sostiene la relazione.
Dalla quale si apprendono quindi due cose: nel mese di agosto la sede del Csm è piena di dipendenti intenti a lavorare (l’impressione era diversa, ma buono a sapersi) e l’ipotesi di moderare l’uso dei condizionatori, come avviene nelle normali famiglie e negli uffici privati, non è presa in considerazione. Per la manutenzione e messa in sicurezza dei lussuosi locali nel 2013 sono stati spesi 816.000 euro.
Cifra che, secondo le previsioni, arriverà a 1,3 milioni nel 2014, crescendo del 59%. Peggio andrà con gli arredamenti e i mobili: nel 2013 lo stanziamento di 70.000 euro si è rivelato insufficiente, tanto che la spesa finale è stata di 106.900 euro.
Nonostante questo, l’economato del Csm ha rilevato che abbondano «arredi di ufficio oramai obsoleti», che i prossimi componenti avranno necessità di sostituire. Spesa prevista per il 2014: 295.000 euro (+176%).
Being (no) digital - Ci sarebbe poi tutto il capitolo della digitalizzazione che non esiste. «Trasportare i bit, non gli atomi», scriveva Nicholas Negroponte nel suo libro Being Digital. Era il 1995, ma a palazzo dei Marescialli ancora non l’ha letto nessuno. Né si sono accorti che persino in Italia è stato avviato un processo di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Così si continuano a stampare su carta i Quaderni del Csm, con un costo per il 2014 stimato in 60.000 euro (+29% sul 2013).
Ad acquistare quintali di carta e cancelleria (previsto un esborso di 130.000 euro, in aumento del 30%). A spendere 345.000 euro (+6%) per aquistare, noleggiare e mantenere fotocopiatrici e altre macchine per il centro stampa e gli uffici del Csm. A pagare 35.000 euro (+17%) di spese postali e telegrafiche. A comprare e rilegare libri per 95.000 euro (+8%).
La voce più curiosa è comunque quella per le spese legali «per liti, arbitraggi, risarcimenti ed accessori derivanti da sentenze passate in giudicato»: dai 150.000 euro spesi (25.000 in più del previsto) nel 2013, si passa ai 200.000 stimati per il 2014 (+33%). Una cifra che «tiene conto del trend in ascesa di questo tipo di spesa», avverte la relazione. E visto che i massimi esperti in materia sono loro, al povero contribuente non resta che prenderli in parola.
Post scriptum.
L’articolo 87 della Costituzione affida la presidenza del Consiglio superiore della magistratura al capo dello Stato. Giorgio Napolitano ha iniziato da anni un processo di riduzione delle spese del Quirinale. Secondo il bilancio previsionale del 2013, il budget della Presidenza della Repubblica è sostanzialmente fermo al 2008.
Ieri lo stesso Napolitano ha detto che «la riduzione della spesa pubblica, affidata a un’accurata revisione e selezione, è una necessità oggi non contestabile né differibile». Ragionamento ineccepibile.
Proprio per questo ci permettiamo di chiedere: il Capo dello Stato è al corrente dei bilanci del Csm? Conosce gli aumenti di spesa previsti per il 2014? Li condivide? Répondez, s’il vous plaît.

di Fausto Carioti

tratto dal quotidiano “Libero”

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