venerdì, agosto 08, 2014

GIUSTIZIA, OUA: BASTA CON LA DISINFORMAZIONE SUGLI AVVOCATI.

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura critica con decisione l’articolo di Federico Fubini pubblicato ieri da Repubblica sulle ragioni della scarsa competitività dell’Italia.
Tra le cause l’economista fa riferimento a uno dei soliti luoghi comuni, quello dei supposti benefici per gli avvocati per la lunga durata dei processi.
«È una sciocchezza enorme – attacca Nicola Marino, presidente Oua – è uno di quei luoghi comuni che a forza di essere ripetuti sono entrati con decisione anche nelle aule universitarie, con la conseguenza che anche esperti giornalisti economici li riportano in articoli di analisi sulla crisi del sistema-Italia, con l’aggravante di pubblicarli pure su uno dei più diffusi giornali del nostro Paese. Gli avvocati dalla lunghezza eccessiva delle cause ottengono solo danni: nessun vantaggio economico, anzi, spesso perdite considerevoli. È bene ricordare che i legali sono molto penalizzati dai ritardi dei pagamenti: dagli enti pubblici, dalle imprese e dai privati cittadini. Tutto ciò senza considerare, appunto, la lunghezza dello stesso procedimento giudiziario».
«Purtroppo articoli come questi oltre a danneggiare l’avvocatura, mettendone in discussione il ruolo e il prestigio – conclude Marino - hanno anche il considerevole effetto di distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi della crisi economica e della giustizia, anche per quanto riguarda il recupero di efficienza ed efficacia della macchina giudiziaria per il rilancio della competitività del Paese. Lo stesso Fubini, in un tweet, ammette di essersi sbagliato perché, “la norma è cambiata” e precisa, scusandosi con l’avvocatura, il che è apprezzabile, che “le tariffe non (sono) più parametrate alla durate dei processi”. Vista la “correzione”, e non volendo fare altre polemiche, sarebbe un gesto significativo che Fubini chiarisse anche su Repubblica e che magari si confrontasse su questi temi con l’avvocatura, entrando nel merito della crisi della nostra giustizia civile, magari analizzando le molte proposte avanzate dall’Oua in questi mesi al ministro Orlando (ultimo incontro mercoledì scorso), proprio per ridurre i tempi delle cause».

Roma, 8 agosto 2014

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