lunedì, settembre 29, 2014

A chi servono le cd “specializzazioni”?

Dietro le specializzazioni (come negarlo seriamente) ci sono soprattutto le associazioni forensi cd. specialistiche (in parte, anche le camere penali); dietro il paravento della ventilata "garanzia" per la clientela nella scelta del professionista realmente accorsato nel settore specifico si (mal) cela un gioco tutto di mercato e potere: "il desiderio per di più inconfessato delle associazioni forensi specialistiche è quello di arrivare agli albi separati, in modo che solo certi avvocati specializzati iscritti in un certo albo possano esercitare, ad esempio, in ambito penale, oppure di famiglia, in materia tributaria o del lavoro etc." (Scarselli).
Sarà per questo che quando un manipolo di eroi impugnò davanti al TAR Lazio il regolamento del CNF del 24/9/2010 in tema di specializzazioni, che lo asfaltò con la sentenza n. 5151/11, a fianco del CNF come contraddittori, a difendere quel "putsch", si trovarono proprio alcune delle più importanti associazioni professionali specialistiche italiane.
SARA' PER QUESTO CHE L'INSIGNIFICANTE TRAFILETTO "IL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO DI SPECIALISTA NON COMPORTA ALCUNA RISERVA DI ATTIVITA'" PRESENTE NELL'ART. 9 L. 247/12 E NELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA ALLO SCHEMA DI DECRETO NON SI LEGGE NELLO SCHEMA MEDESIMO (PERCHE' NON C'E').
Certo, la gerarchia delle fonti ... ma io ho letto Freud e la sua teoria del lapsus ...
L'organizzazione dei corsi - dove risulta il ruolo preminente di COA e associazioni in parola - per il tramite delle convenzioni, dei comitati scientifici (art. 7, 3/4), di gestione etc. costituisce - come negarlo -l'ennesimo punto di penetrante esercizio del potere da parte dei soliti maggiorenti, i cui effetti (che si determineranno nell'effettiva sfera di attività del singolo professionista) appaiono facilmente prevedibili in termini squisitamente oligopolistici o, meglio, aristocratici.
E mi fermo qui.
Perché ci sarebbe da dire molto altro, sulla reale necessità di queste specializzazioni, sulla garanzia di affidabilità del titolo conseguito rispetto alle reali capacità del "titolato", sullo sviamento di clientela che potrebbe determinare ... Dunque io non faccio allusioni.
C'è chi invece alimenta illusioni di modernità che travestono idee e modelli di potere barocchi.


Avv. Rosario Santella

Nessun commento: