Preg.mo
Avv. A. M.
Presidente Ordine Forense
S.
Egregio Presidente,
devo necessariamente prendere atto della volontà manifestata nel corso della tornata del giorno 11 u.s., e più segnatamente in merito al punto “
Sono convinto che la mia non è una presa di posizione personale, magari frutto di mera presunzione, ma un atto dovuto verso
E così non posso giustificare, nemmeno a me stesso, secondo Consigliere per anzianità in questo consesso e dopo aver incassato incondizionate fiducie, come venga deciso, unilateralmente, la revoca di una delega che ho sempre svolto con prestigio e dignità.
Viviamo in un costante equivoco di fondo laddove non è ben chiaro se le deleghe devono essere conferite dal Consiglio nella sua massima espressione, ovvero dal Presidente o, ancora, dal Consigliere Segretario (questi eletto in forza di una minoranza di voti espressi).
Così, nell’incertezza assoluta, capita che la revisione dell’Albo (intimamente connessa alla tenuta dello stesso) viene delegata, così come i giuramenti di avvocato, così come i pareri su competenze professionali, così ancora come l’istruttoria per i disciplinari.
Per la gestione del praticantato, invece e solo per quella, il Consigliere Segretario si arrocca dietro la fragile barriera del “preciso compito istituzionale”. Quasi che il Consiglio sia chiamato a trattare anche altre questioni non intimamente connesse al proprio ruolo istituzionale.
Ritornando al merito mal comprendo come, e senza motivazione alcuna, sia stata a me sottratta tutta la voce inerente il praticantato, compito che ho svolto da oltre dieci anni.
Orbene, se vi è stata mia carenza in merito, se il mandato è stato assolto in maniera personalistica o se sono state risolte problematiche in modo tra loro difformi, allora me lo si dica chiaramente e sarò io stesso a “passare la mano”.
Ma se è un atto di sfiducia sic et sempliciter, e adottato solo per aver mosso qualche critica di troppo, allora è di tutta evidenza che il problema diviene politico, e devo trarre, a seguito di questa decisione, le opportune conclusioni.
In altre parole se la volontà del Consiglio è davvero quella di evitare forme collaborative, io, in linea, allo stato rimetto le residue deleghe a me conferite: quelle concernenti corsi di formazione professionale, vigilanza sito internet, informatica e polisweb.
In ogni caso chiedo espressamente che le motivazioni addotte e le ragioni della revoca siano dettagliatamente riportate nel verbale ovvero comunicate per iscritto.
Sarà mia cura, e, ovviamente, a mie spese, rendere edotta l’intera classe di quanto accade in questa casa di “vetro”, in modo da fornire a tutti i colleghi, utili elementi di riflessione.
E’ evidente che continuerò a restare a disposizione della Classe per quant’altro possa essere utile e produttivo, mantenendo il mio ruolo di Consigliere Tesoriere, forte di dodici voti ottenuti, con tre schede bianche, tra cui la mia.
Distinti saluti.
- Avv. G. C. -
S., 15/05/2006.
Preg.mo
Avv. A. M.
Presidente Consiglio Ordine Avvocati
S.
Egregio Presidente,
mi rifaccio alla seduta consiliare dell' 11 u.s. per rimarcare come, denegando immotivatamente solo allo scrivente deleghe operative, si sia voluto discriminare e limitare il mio diritto-dovere di partecipazione.
Non ne faccio una questione personale. Non ho mai ritenuto il Consiglio qualcosa di personale!
Constato, purtroppo, che non si modifica la già contestata metodologia che da un lato, nella specie con la scarna assegnazione di deleghe, ha privato ancora una volta il Consiglio di una nuova occasione di confronto, di collegialità e di scelte condivise; dall'altra, mortifica ogni appello ad invertire una rotta che mi pare collida con gli interessi della classe e mortifica quelle che sino ad ieri erano apprezzate e riconosciute (da Te) presenze, per l'apporto quanti-qualitativo.
Prendo atto della decisione assunta e la subisco rimettendo quanto - tra pareri, ricorsi disciplinari ed altro - mi è stato affidato e che è custodito nell' armadietto assegnatomi.
Sono convinto, nonostante tutto, di poter continuare ad assolvere l’incarico ricevuto dai colleghi con la sempre fattiva partecipazione alle sedute consiliari e altrettanta presenza sui quotidiani problemi.
Con i più distinti saluti
Avv. P. M.
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