Le notifiche si pagheranno anche per le controversie fino a 1.033 euro di competenza del giudice di pace.
Lo prevede un emendamento del governo al disegno di legge di stabilità per il 2015 (atto camera 2769-bis), approvato in commissione bilancio della camera, che ha licenziato il testo per l’aula.
Si tratta di una modifica all’articolo 10 del ddl stabilità, dedicato alle misure per l’efficienza del sistema giudiziario.
Il testo originario si limitava a istituire presso il ministero della giustizia un fondo, con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2015, di 90 milioni di euro per l’anno 2016 e di 120 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2017, per il recupero di efficienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, e anche per il completamento del processo telematico.
L’emendamento tocca le tasche dei cittadini, che si rivolgono al magistrato onorario.
Nella versione attuale le cause e le attività conciliative in sede non contenziosa il cui valore non eccede la somma di 1.033,00 euro e gli atti e i provvedimenti a esse relativi sono soggetti soltanto al pagamento del contributo unificato. In sostanza ci si limita a pagare 46 euro di contributo unificato, come previsto dal Testo unico delle spese di giustizia.
Con la modifica a questo balzello si aggiunge l’obbligo delle parti di sostenere i costi di notificazione richiesti agli ufficiali giudiziari (spese di spedizione e indennità di trasferta) anche nelle cause e attività conciliative in sede non contenziosa davanti al giudice di pace, di valore inferiore a 1.033 euro.
Diventa più caro impugnare una multa o iniziare una causa di valore molto basso, in quanto si deve sostenere il costo delle notificazioni.
Si noti che con la soppressione delle sedi distaccate dei tribunali e quindi degli ufficiali giudiziari presso le sedi distaccate stesse, una notifica a mani del destinatario potrebbe risultare molto cara in termini proporzionali.
Secondo l’emendamento, infatti, viene aggiunto un comma all’articolo 46 della legge 374/1991, nel quale si prescrive che per le notificazioni richieste agli ufficiali giudiziari, i diritti e le indennità di trasferta o le spese di spedizione sono dovute dal notificante.
Con un subemendamento del relatore al ddl, si precisa che le somme che saranno incassate, grazie al nuovo balzello, saranno utilizzate dal ministero della giustizia per garantire la funzionalità degli Uffici Uepe (uffici di esecuzione penale esterna).
Fonte: Antonio Ciccia, Italia Oggi
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