La “cultura della legalità” presuppone un corretto esercizio della giurisdizione nella paritaria collaborazione dei due pilastri: l’Avvocatura e la Magistratura.
Lo ha detto il vicepresidente Francesco Logrieco, intervenuto alla tavola rotonda con il ministro della giustizia Andrea Orlando e il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini in occasione del V Salone della Giustizia, lo scorso 28 aprile.
Logrieco ha sottolineato l’importanza di una collaborazione istituzionale tra Avvocati e magistrati per un miglior servizio giustizia a vantaggio dei cittadini- esasperati dal sistema attuale- ed ha sottolineato la importanza che l’Avvocatura partecipi- a tutti i livelli – alla pianificazione e attuazione delle riforme.
“L’Avvocatura può offrire un contributo di esperienza e ha detto bene il ministro Orlando che citando gli esempi delle best practice ha sottolineato che le migliori performance si sono ottenute nei tribunali dove c’è stata la collaborazione sistematica tra magistrati e avvocati “, ha detto Logrieco.
“Questo schema dovrebbe essere rafforzato a livello centrale e nei consigli giudiziari. L’Avvocatura impegna risorse proprie nei tribunali, nelle cancellerie; se il processo telematico è potuto partire lo si deve anche agli investimenti che hanno fatto i Consigli dell’Ordine forense. E’ un dato concreto che dimostra che l’Avvocatura è già sul campo delle riforme”.
In merito ai nuovi strumenti di soluzione alternativa delle controversie, nel suo intervento il Ministro della Giustizia Orlando ha ribadito l’ intenzione del Governo di introdurre, con una “norma di prossima emanazione”, un sistema di incentivi per rendere più appetibile il ricorso all’arbitrato e alla negoziazione assistita.
Riguardo al tema- considerato strategico dall’Avvocatura- della organizzazione degli uffici e della copertura dei gravi vuoti di organico (mancano all’appello 9mila unità di personale amministrativo), il Guardasigilli ha annunciato la riqualificazione del personale amministrativo entro maggio, a cui si aggiungono le 300 unità già ricollocate e provenienti dalle province: a fine anno il gap dovrebbe ridursi di 2000 unità.
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